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Sochi 2014: pericolo ori per l’Italia

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Se i podi conquistati nei vari Mondiali delle discipline invernali servissero per comporre un ipotetico medagliere virtuale in vista delle Olimpiadi di Sochi 2014, l’Italia potrebbe sorridere. Attualmente, infatti, gli allori sarebbero sei, uno in più rispetto a Vancouver 2010: tre argenti (Domini Paris, Nadia Fanchini e Roland Fischnaller) e tre bronzi (Manfred Moelgg, staffetta femminile di biathlon e ancora Fischnaller). Considerando poi che qualche altro metallo prezioso potrebbe giungere dalle prossime rassegne iridate di sci nordico, pattinaggio artistico e short track, c’è di che essere soddisfatti, almeno a livello quantitativo. Eppure…

Senza girarci troppo attorno, l’esito di una spedizione a Cinque Cerchi, o meglio, il medagliere finale, dipende dal numero di ori che si riesce a conseguire. Se anche l’Italia dovesse salire 10 volte sul podio, senza primi posti resterebbe piuttosto distante dalla top10 che rappresenta l’obiettivo dichiarato del Bel Paese in qualsiasi Olimpiade estiva o invernale.

Il problema della selezione tricolore è quello di poter contare su diversi ottimi atleti, ma su nessun campione dominante. Per intenderci, non abbiamo un Ligety, una Maze, uno Svendsen, un Northug, una Berger o una Meng Wang, ovvero fuoriclasse che garantiscono al proprio Paese anche più di una medaglia d’oro. Tra le nostre fila figurano diversi progetti di campioni, ma ancora in fase di crescita e non completamente esplosi ai massimi livelli. Senza dimenticare un altro aspetto importantissimo: sovente i nostri atleti sono carenti dal punto di vista della continuità, alternando stagioni o periodi eccellenti ad altri di appannamento.

Ciò premesso, all’Italia non mancano potenziali giovani atleti da medaglia d’oro. In primis spicca Dominik Paris, ormai stabilmente tra i grandi della discesa libera, seguito da Alessandro Pittin (frenato da una lunga serie di infortuni), Federico Pellegrino, Lukas, Hofer, Evelyn Insam, Federica Brignone, Michela Moioli ed Arianna Fontana. L’auspicio è che la loro definitiva consacrazione coincida proprio con l’anno olimpico. Senza dimenticare veterani come Armin Zoeggeler e Roland Fischnaller, capaci di mettere a segno il colpo grosso. La corsa all’oro è già cominciata.

federico.militello@olimpiazzurra.com

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