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Tennis,Coppa Davis: l’Italia ora sogna in grande, con il Canada vogliamo la semifinale

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L’Italia del tennis torna tra le prime otto del mondo in Coppa Davis dopo quindici anni e lo fa al termine di una sfida avvincente con la Croazia, sconfitta solamente nell’ultimo singolare grazie alla vittoria di Fabio Fognini. Si tratta di un risultato importante e che non deve essere visto come un punto di arrivo, ma piuttosto come l’inizio della definitiva crescita del nostro movimento al maschile, che nelle ultime stagioni si era visto soccombere dagli straordinari risultati ottenuti dalle ragazze.

Corrado Barazzutti ha cominciato un progetto interessante che ha avuto il suo culmine in questo weekend, ma che era partito dai bassifondi delle serie minori, per poi passare alla promozione nel World Group ottenuta due anni fa in Cile. Da quel momento la squadra azzurra è entrata nell’elite del tennis e anche individualmente i risultati sono stati importanti. La crescita maggiore l’ha avuta sicuramente Andreas Seppi, capace di vincere i suoi primi tornei Atp e di scalare di anno in anno la classifica mondiale, arrivando fino all’odierna diciottesima posizione. Anche gli altri azzurri tra alti e bassi sono migliorati: Fabio Fognini ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros nel 2011 ed è quasi entrato tra i primi trenta del mondo (è arrivato ad essere n°32), Paolo Lorenzi è stato bravissimo a costruirsi da solo un ranking di tutto rispetto, giocando tornei in ogni parte del mondo e tenendo un rendimento sempre costante, Simone Bolelli ha saputo risorgere dopo il brillante inizio di carriera ed ora ci ritroviamo ad avere un giocatore dal talento cristallino, che deve solamente credere maggiormente nei suoi mezzi.
Non bisogna nemmeno dimenticare le ottime cose fatte in doppio da Fognini e Bolelli, capaci di raggiungere le semifinali sia agli Us Open che agli ultimi Australian Open, dimostrando di poter essere una coppia che può davvero competere con le più forti del mondo. Nel caso ce ne fosse bisogno all’occorrenza potrebbe essere preso in considerazione anche Daniele Bracciali, da anni il miglior specialista nel doppio per gli azzurri e convocato più volte anche in Davis.

I progressi fatti sono sotto gli occhi di tutti e il gruppo azzurro è davvero molto solido e potrebbe fare molta strada anche in questa Coppa Davis. Infatti il nostro prossimo avversario sarà il Canada, che ha battuta una Spagna priva dei giocatori più forti,  e per l’Italia si potrebbero addirittura aprire le porte della semifinale. Giocheremo al di la dell’oceano e molto probabilmente sul cemento, superficie amata dai canadesi e che comunque non deve assolutamente spaventare i nostri azzurri, che hanno tutte le carte in regola per ottenere il successo anche sul cemento canadese. Il team dalla foglia d’acero sarà guidato da Milos Raonic, astro nascente del tennis mondiale e numero tredici del mondo. Il 22enne di origine montenegrina (è nato a Podgorica) è dotato di un gran servizio e sul veloce è stato più volte capace di mettere in difficoltà anche i migliori del mondo e secondo gli esperti è destinato ad un futuro roseo e ad una carriera piena di successi.

Se con Raonic la situazione sembra critica, con il secondo singolarista gli azzurri non dovrebbero avere il minimo problema: sia Jess Levine che Frank Dancevic (ha giocato lui nella vittoriosa sfida con la Spagna) non spaventano affatto e sono nettamente inferiori a qualsiasi tennista azzurro Barazzutti decida di schierare. A conti fatti, sembrerebbe che il doppio possa essere l’ago della bilancia e in questo caso il Canada schiera un’ottima coppia: Nestor-Pospisil sono due specialisti, ma come detto Fognini e Bolelli non hanno nulla da invidiare e hanno già sconfitto lo stesso Nestor in coppia con l’indiano Bouphati proprio sul veloce a Melbourne.

Addirittura si può già fantasticare su chi potremmo incontrare nell’eventuale semifinale (per la cronaca Usa o Serbia), ma conviene rimanere con i piedi per terra e cominciare fin da subito a come battere il Canada.
La cosa certa è che  questi ragazzi ci hanno fatto emozionare, regalando emozioni che da ormai troppi anni non provavamo più. Noi in questa nazionale ci crediamo e pensiamo che gli azzurri possano davvero entrare a far parte delle prime quattro squadre al mondo.

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta repubblica.it

 

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