Sci Alpino

Testa, gambe, cuore: ritratto di Sofia Goggia

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Comunque vadano a finire questi Mondiali, una delle note più belle della spedizione azzurra sarà senza dubbio Sofia Goggia. Convocata a sorpresa per l’avventura iridata, dopo tanta gavetta in Coppa Europa, la finanziera orobica ha sfiorato il podio in supergigante, chiudendo settima in supercombinata e ventiduesima (ma solo per un gravissimo errore) in discesa. Tutto questo al primo, vero impatto con le big del Circo Bianco: la ventenne di Bergamo Alta andrà ora in Canada a capitanare la squadra azzurra nei Mondiali juniores. Ma quali sono le caratteristiche di Sofia? Possiamo dire che ha testa, gambe e cuore, ovvero le virtù fondamentali per far bene in questo sport.

Testa, anzitutto. Testa significa essere convinti delle proprie qualità, ma anche-e soprattutto-sapere che bisogna lavorare giorno dopo giorno per affinarle. Testa significa non perdere tranquillità e fiducia quando, all’improvviso, ti ritrovi dalle piste di Coppa Europa ad essere face to face con Tina Maze e Maria Riesch.  La testa è la dote principe dello sciatore, quella che ti fa rimanere incollata alla realtà, quella che ti tiene su quando le cose vanno male e non ti esalta quando invece tutto gira per il meglio.  La testa è quella cosa che ti fa rimanere te stessa, anche se il giorno prima sei “nessuno” e il giorno dopo ti ritrovi circondata da microfoni e telecamere, e che non ti fa perdere il sorriso, la fiducia, soprattutto l’humilitas. Ma la testa ti permette anche di osare, di azzardare, di guardare, quando sei sesta dopo la discesa della supercombinata, alle atlete che ti precedono, non a quelle che ti seguono: perché se non osi, non vinci. E pazienza se poi ti incarti in slalom prima del piano, almeno sai di averci provato fino in fondo. La testa la puoi far riposare con un buon libro o con una canzone del Boss, per poi ritrovarla, libera e forte come non mai, quando ti ripresenti al cancelletto di partenza per un nuovo appuntamento della tua carriera.

Poi ci sono le gambe. Perché è vero, tutto nasce dalla testa, ma se poi le gambe non rispondono c’è poco da fare. Gambe martoriate, nel caso di Sofia, da tante cicatrici che rappresentano altrettante medaglie al valore. Gambe “rimodellate” da quei fisioterapisti di Bagnolo San Vito che ci tiene sempre a ringraziare, e poi allenate, passo dopo passo, tra rullate in bicicletta e trekking in qualche sperduta vallata alpina, dove la vita di Baita rafforza anche testa e cuore. Gambe che poi, con gli sci ai piedi, diventano tecnica e forza, classe e scorrevolezza: se il saper far correre lo sci è una dote naturale, che si ha nel DNA, la tecnica è qualcosa di sempre migliorabile, di sempre perfezionabile. E Sofia, pur avendo già adesso un modo di sciare efficace e potente, sa di poter (e dover) crescere ancora tanto sotto quest’aspetto, vuole apprendere i segreti delle campionesse più forti, vuole migliorare ancora.

Infine, last but not least, il cuore. Potremmo dirlo con un’altra parola: la passione. La passione per lo sci, per quello che sarebbe il tuo lavoro ma di fatto è, fondamentalmente, il tuo modo d’essere. E deve rimanere tale, per continuare a farlo al meglio.  La passione per lo sci, assieme alla testa “giusta” di cui sopra, ti rialza quando sei a terra, quando altri si arrenderebbero, quando tanti, magari, dimostrano di non credere in te. Quando ti ritrovi ad allenarti in solitaria, solamente con il tuo skiman, a migliaia di chilometri dalla tua squadra, dal tuo gruppo. In quel momento, se non ami la neve, se non credi che lo sci sia la tua missione o la tua visione, ti fermi per sempre e resti per sempre con i tuoi rimpianti. Ma se invece, asciugate le lacrime, decidi di ripartire, di rimetterti in gioco, anche se in pochi scommetterebbero un centesimo su di te, allora sei forte davvero. Dimostri tenacia e determinazione e, di conseguenza, ti proietti in un futuro dove qualche grande soddisfazione, per forza, arriverà. Perché in fondo, “la tenacia e la determinazione sono onnipotenti“.  

Sofia si è rialzata, tante volte. E’ più facile spostare una montagna che farla desistere dalla sua passione.  Sa che la strada da fare è ancora tanta, che le insidie ci saranno sempre, che ogni giorno dovrà dimostrare di essere all’altezza delle nuove responsabilità e delle nuove sfide: ma lo farà, continuerà la sua scalata, macinerà i suoi chilometri, arriverà alla vetta. Lo farà perché è semplicemente Sofia Goggia: è testa, gambe e cuore.

foto tratta da fisi.org

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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