Tiro a segno

Luca Tesconi in esclusiva: “Nel tiro a segno servivano delle nuove regole”

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Alla viglia dei prossimi Europei di tiro a segno distanza 10m, il vicecampione olimpico Luca Tesconi ci rilascia un’intervista esclusiva nel quale si racconta e ci fornisce una sua visione sul futuro personale e della sua disciplina.

 

Come ti sei affacciato a questa disciplina che in Italia, nonostante non sia molto pubblicizzata, riesce a sfornare sempre grandi talenti?
“Mi sono appassionato al tiro a segno quando avevo 18 anni grazie a mio padre, che è  in passato è stato tiratore, ed una domenica mi ha portato al poligono di Pietrasanta, cittadina da cui provengo, dove ho cominciato a provare le armi cimentandomi prima con la carabina e poi la pistola che per sensazioni immediate è stata subito la mia preferita. Nel mio passato sportivo ho giocato anche a tennis sempre seguendo le orme di mio papà.“.

Considerando che a breve inizieranno gli Europei di tiro a segno 10m, quali sono i tuoi obiettivi per il 2013?
“Gli obiettivi principali nel 2013 sono sicuramente i Campionati Europei di Odense (Danimarca; 26/02-03/03) e i Giochi del Mediterraneo a Mersin (Turchia; 20-30/06) anche se rispetto all’anno olimpico si arriverà sicuramente con meno preparazione e penso che centrare la finale in entrambe le rassegne sarebbe già molto importante, senza poi porsi eccessive aspettative.
Nella mia vita privata per quest’anno ho come obiettivo quello di  riuscire ad esporre una mostra fotografica allestita e preparata personalmente da me; avere un hobby per noi tiratori reputo sia molto importante perchè ti consente di staccare dal quotidiano dell’allenamento e di farti ricaricare le batterie in vista degli appuntamenti importanti”.

Come pensi che cambieranno le gare con le nuove regole e come pensi che ti troverai? Ricordiamo infatti che i punteggi dopo la qualifica verranno azzerati, aumenteranno da 10 a 20 i colpi di finale e verrà inserita l’eliminazione progressiva dei tiratori sino allo scontro finale.
“A parer mio un cambiamento ci voleva; soprattutto nella logica delle qualificazioni alla gara ed è stato fatto grazie  all’introduzione della partenza in simultanea per tutti i tiratori.
Inoltre considerando il punto di vista strettamente televisivo sicuramente aver modificato alcune regole porterà maggiori benifici ed ascolti anche se per noi atleti sarà sicuramente stressante e dovremo abituarci a gestire questo tipo di pressione con cui in passato non abbiamo mai avuto a che fare”.

Si parla anche dell’inserimento di alcuni strumenti tecnologici quale il puntatore sulla pistola ed il cardiofrequenzimentro applicato addosso all’atleta, tu che ne pensi?
“Credo che l’utilizzo in futuro di questi strumenti tecnologici possa essere assai disturbante per noi atleti provenienti dalla vecchia scuola del tiro a segno. Si potrebbe suggerire invece , per quanto riguarda la finale, diverse angolature di diverse telecamere con dei replay istantanei che fanno vedere , una volta che i tiratori hanno sparato, dove è andato il colpo. Mantenendo poi la suspance fino all’ultimo e mostrando il punteggio quando il colpo arriva sul bersaglio in contemporanea con gli ultimi finalisti. Magari usarlo solo per gli ultimi 4 tiratori”.

 

L’opinione pubblica dopo che hai ottenuto la medaglia olimpica ti ha paragonato a Roberto di Donna: come ti vedi in questo paragone?
“Non ho mai sentito la responsabilità di un paragone con Roberto, anzi sono contento che la gente faccia questo accostamento poichè lui è il mio tiratore di riferimento. Nella sua carriera ha vinto tutto ed in passato è stato anche il mio allenatore, per me è un grande esempio e so che devo ancora fare molta strada per paragonarmi a lui”.

In futuro penserai anche a gareggiare con continuità nella pistola libera 50m?!?
“Tornerò sicuramente più avanti  a ripropormi per la specialità dei 50m, dove  nel 2011 ho vinto i Campionati Italiani e spero di potermi prossimamente ripetere . E’ chiaro però che le gare da 10m sono quelle nella quale ho avuto maggiori possibilità di esprimermi, ma  l’obiettivo  è quello di essere competitivo in tutte e due le specialità in futuro anche se per proiettarsi ad una disciplina come la pistola libera devi cambiare il tuo modo di sparare sia per mentalità sia per margine di errore rispetto all’aria compressa dove tutto è molto più limitato”.

Il nostro giovane più interessante nel tiro a segno è Giuseppe Pio Capano (carabina 10m), pensi che in futuro abbastanza vicino sia pronto per il grande salto tra i seniores?
“Per poter compiere il salto di qualità e passare dagli juniores ai seniores è molto importante allenarsi e lavorare duramente avendo alle spalle un importante gruppo sportivo che ti permette di svolgere un lavoro costante e tranquillo durante il corso degli anni. Un periodo di adattamento inoltre è sempre da mettere in conto poichè il passaggio di categoria implica in modo specifico una crescita fisica e mentale sommato ad un importante sviluppo sotto dell’acquisizione di esperienza in quanto i tiratori contro cui ti confronti sono spesso sulla scena internazionale da molto tempo.
Avere fretta equivale a commettere un grave errore, serve lavorare e raccogliere continuamente consigli in modo prezioso aspettando il momento in cui i risultati sicuramente arriveranno
“.

Arrivato a 31anni sei nel pieno dell’attività e immagino che tu punterai già alle Olimpiadi di Rio: fino a che età hai intenzione di proseguire con l’attività?
“E’ certo che nella mia mente l’obiettivo sono i Giochi del 2016 e, affacciandomi al domani, considerando che il tiro a segno è uno sport dove vi sono parecchi atleti longevi, magari andare avanti sino a 38 anni non sarebbe male. Valuterò tutto questo nel corso delle stagioni a venire e prendendo in esame diversi fattori della mia carriera,  per ora il sogno è quello di partecipare alla mia seconda Olimpiade”.

michele.cassano@olimpiazzurra.com

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