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Atletica, Europei indoor: niente da fare per Alessia Trost

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Alessia Trost non è riuscita a capovolgere la brutta qualifica di ieri e si ferma a 1.92 nella finale del salto in alto. Una misura abbondantemente sotto alle reali potenzialità della friulana, vale alla quasi ventenne (candeline da spegnere venerdì) un deludente quarto posto. Siamo sicuri che la prima ad essere amareggiata sia Alessia in testa, sbarcata a Goteborg con i2 metri e la migliore prestazione mondiale stagionale.

 

Le aspettative su di lei erano davvero enormi, si parlava di un oro facile da agguantare e già in tasca. Oggi un percorso netto fino a 192, ma senza particolari convinzioni. Poi l’1.96 è risultata una barriera veramente invalicabile. L’allieva di coach Chessa è rimasta imballata di fronte a quel muro, in preda a una crisi nervosa e a una tensione palpabile (come aveva dichiarato ieri) che l’hanno frenata. Chiaramente intimidita dalla grande occasione: l’esperienza servirà in futuro, ne siamo sicuri. Non è mai parsa in grado di superare l’asticella: la rincorsa c’è, ma lo stacco è scarico e non si riesce ad esprimere tutta la potenza di cui ne è capace. A quel punto era anche in grado di andare su correttamente, ma poi aveva parecchi problemi con l’arco e mandare i glutei al di là della barriera è risultata una missione impossibile. Paga, oltre all’importante palcoscenico, una stranissima pedana che ha messo un po’ tutte in difficoltà.

 

E’ la prima vera battuta d’arresto della carriera della nostra grandissima promessa, campionessa mondiale juniores e già volata a 2 metri. Ha pagato l’emozione della prima uscita da grande. Ci sta. Si può criticare questa prestazione (e l’abbiamo fatto), visto che ci si aspettava davvero molto. La ragazza, invece, va lasciata lavorare dopo due mesi intensissimi, in attesa delle sfide all’aperto quando rientranno anche i suoi miti Chicerova e Vlasic.

 

Intanto oggi nemmeno la grande Hellebaut, olimpionica di Pechino, è andata oltre un pessimo 1.87 e ha poi abbracciato e consolato la nostra Alessia, che ha cercato di nascondere le lacrime dietro a un bellissimo sorriso. L’oro, a questo punto, era tutto per la spagnola Ruth Beitia che infilava 1.99 al secondo tentativo e provava pure il 2.02 del record nazionale. Gli altri due gradini del podio sono per i due idoli di casa: argento per la sorpresa Jungmark (1.96, personale eguagliato), bronzo per la Green (1.96, stagionale).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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