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Atletica, Europei Indoor: Lavillenie, l’oro e la disperazione

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03 Marzo 2013 – Renaud Lavillenie è campione europeo indoor per la terza volta consecutiva (il primo della storia a riuscirci). Una notizia quasi scontata, nonostante gli eroici tentativi di prolungare la gara il più possibile del tedesco Björn Otto, se non fosse per quell’ultimo salto del campione francese.

Dopo essersi assicurato il titolo europeo con una prova senza errori fino alla misura di 6,01 metri, il campione olimpico di Londra ha chiesto ai giudici di alzare l’asticella fino a quota 6,07. Questa misura, se realizzata, farebbe di Lavillenie il secondo astista della storia, alle spalle del – per ora – inarrivabile Sergey Bubka, capace di salire fino a 6,15 m. Il primo tentativo fallisce, con il secondo il francese vi si avvicina, ma l’asticella lo segue nella caduta. Lavillenie, che ha un record personale di 6,03 m, parte per il terzo tentativo: la rincorsa, poi il volo. Renaud sale in alto, tocca con il corpo l’asticella, che inizia ad oscillare, ma resta su. Il pubblico è incredulo, Lavillenie esulta, pensa che sia fatta, ma il giudice alza la bandierina rossa: salto nullo. A quel punto tutti si chiedono il motivo, l’atleta si rivolge al giudice chiedendo la ragione di quella decisione. Una inquadratura più stretta ci spiega il perché: l’asticella non è più in posizione regolamentare, è uscita dal sostegno da un lato, poggiandosi su una parte sporgente della struttura. Il giudice, irremovibile, applica il regolamento, Lavillenie lo sa e smette di protestare, ma non può far altro che scaricare la sua rabbia scalciando i cartelloni pubblicitari, scoppiando poi in lacrime per quella che è la medaglia d’oro più amara delle tante che ha conquistato.

Per Renaud, imbattuto nel 2013, ci saranno altre possibilità, magari quest’anno, ai Mondiali di Mosca, dove sarà sicuro protagonista.

Immagine: Eurosport

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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