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Atletica, Europei indoor: le medaglie dell’ultima giornata

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Giornata conclusiva a Göteborg per i Campionati Europei di atletica leggera indoor: numerosi i titoli assegnati ed i colpi di scena. Per l’Italia la gioia principale è rappresentata dalla medaglia di bronzo di Simona La Mantia nel triplo.

E proprio con il triplo si è aperta la mattinata: l’ucraina Olha Saladuha ha realizzato il nuovo record nazionale, nonché la miglior prestazione mondiale dell’anno, con un salto a 14,88 m. Sul podio anche la russa Irina Gumenyuk (argento) e, come detto, Simona La Mantia, che si conferma fra le top 3 della competizione dopo l’oro di due anni fa.

Nel getto del peso femminile, oro alla Germania con Christina Schwanitz (19,25), che precede la russa Yevgeniya Kolodko e la bielorussa Alena Kopets. Chiara Rosa chiude quarta con la misura di 18,37 m.

Doppietta britannica nei 400 femminili, con Perri Shakes-Drayton, (50”85) che chiude davanti ad Eilidh Child e alla svedese Moa Hjelmer, che ottiene il nuovo record nazionale (52”04) per la gioia del pubblico di casa.

Negli 800 m maschili si conferma campione il polacco Adam Kszczot, davanti allo spagnolo Kevin López e a Mukhtar Mohammed (Gran Bretagna).

La gara omologa al femminile vede l’oro ucraino di Nataliya Lupu (2’00”26), l’argento alla russa Yelena Kotulskaya ed il bronzo a Marina Arzamasova (Bielorussia), per un podio tutto targato ex URSS.

Eccellente prestazione del ceco Pavel Maslák sui 400 metri, gara in cui vince l’oro e stabilisce il nuovo primato nazionale in 45”66. Sul podio anche il britannico Nigel Levine, argento, ed il russo Pavel Trenikhin.

La prima parte di giornata si è chiusa con la gara più lunga del programma femminile, i 3.000, dominati dalla portoghese Sara Moreira, favorita della vigilia e già argento nel 2009, che precede la tedesca Corinna Harrer e la sorprendente irlandese Fionnuala Britton.

Il pomeriggio si è aperto con il salto con l’asta, gara che ha visto Renaud Lavillenie confermarsi campione europeo per la terza volta di fila (unico nella storia) e stabilire la nuova miglior prestazione dell’anno con un salto a 6,01 m. Lavillenie, che ha sfiorato uno storico 6,07 m, ha preceduto i tedeschi Björn Otto e Malte Mohr.

Nel salto in alto femminile, dove era presente la giovane azzurra Alessia Trost, alla fine quarta, a spuntarla è stata la spagnola Ruth Beitia (1,99 m). Il podio è stato completato dalle due beniamine di casa, le svedesi Ebba Jungmark ed Emma Green Tregaro, rispettivamente argento e bronzo.

Splendido duello nel salto in lungo maschile, con il russo Aleksandr Menkov che stabilisce il nuovo primato mondiale stagionale (8,31 m). Gli risponde lo svedese Michel Tornéus, che ottiene il record nazionale (8,29 m) e la medaglia d’argento. Completa il podio il tedesco Christian Reif.

Dopo due giornate intense di gare, si conclude anche l’heptathlon, versione indoor del decathlon: grazie alle sue prestazioni nel salto con l’asta, l’olandese Eelco Sintnicolaas si è laureato campione europeo con il record nazionale di punti (6372), davanti alla giovane speranza francese Kevin Mayer (record personale, 6297) ed al serbo Mihail Dudaš, che ha a sua volta stabilito il nuovo primato del suo Paese (6099).

Nei 1.500 m maschili, il francese di origine maghrebina Mahiedine Mekhissi-Benabbad, in genere protagonista dei 3.000 siepi, gara che non si svolge al coperto, si è imposto allo sprint davanti al turco-kenyota Ilham Tanui Özbilen ed all’altro francese Simon Denissel.

Finale al fotofinish per i 60 m femminili: a spuntarla è la sorprendente bulgara Tezdzhan Naimova (7”10), che si tuffa meglio di Mariya Ryemyen (Ucraina), alla fine argento. Bronzo per la francese Myriam Soumaré, che in semifinale ha stabilito la miglior prestazione europea dell’anno in 7”07, ma non è riuscita a ripetersi in finale.

Chiudono il programma, come sempre, le staffette 4×400: nella gara femminile la Gran Bretagna ha la meglio su Russia e Repubblica Ceca. Giallo invece in quella maschile, dove i britannici si impongono ma vengono squalificati, per poi essere reinseriti in classifica in seguito ad un ricorso. Alla fine, ironia della sorte, il podio è lo stesso della gara femminile: Gran Bretagna, Russia e Repubblica Ceca.

Per il medagliere completo clicca qui.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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