Atletica
Atletica, Europei indoor: quanta sofferenza per la Trost
Una mattinata d’inferno per Alessia Trost. Una faticaccia in qualificazione per strappare l’ultimo posto utile per l’accesso alla finale del salto in alto. La punta di diamante della nostra spedizione non era proprio in palla, probabilmente risentendo di un eccessivo nervosismo, alla prima vera uscita da grande. Tesa, con tante responsabilità sulle spalle è entrata in gara a 1.80, poi black out: 1.89 entra solo al secondo tentativo, 1.92 strappato solo alla terza prova con una sudata incredibile. A quel punto l’asticella si alza a 1.94, norma di qualificazione: se lo superasse passerebbe di diritto. Non ci riesce. Deve ringraziare la francese Melanie Melfort che non ha successo e deve cedere il passo per un errore a 1.85 (la Trost lo aveva superato al primo tentativo). Speriamo che sia riuscita a rompere il ghiaccio e che domani pomeriggio si mostri sui livelli che conosciamo: Beitia pulitissima, Hellebaut in forma, Green tonica sono a questo punto avversarie più ostiche del previsto.
Domani mattina rivedremo Chiara Rosa nella finale del getto del peso. Per il bronzo europeo outdoor arriva un 17.87.
Bel passaggio del turno sui 60m per Audrey Alloh che realizza il personale in 7.30. Non la replica Gloria Hooper che si ferma a 7.41 proprio come Ilenia Draisci.
Nel salto in lungo a casa tutta la nostra pattuglia: Emanuele Catania si ferma a 7.78, male Kevin Ojiaku (solo 7.56) e Stefano Tremigliozzi (pessimo 7.26).
Niente da fare per Silvia Weissteiner sui 3000 metri: si ferma al sesto posto della sua semifinale corsa in 9:12.73, pur passando in testa al passaggio dei 1000.
Sui 1500m malissimo Marco Najibe Salami (3:54.04), eliminato anche Mohad Abdikadar (3:47.21).