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È morto Pietro Mennea

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Un gravissimo lutto ha colpito il mondo dello sport: si è spento oggi, a Roma, Pietro Mennea, indimenticabile campione olimpico di Mosca 1980 sui 200 metri e recordman mondiale di questa specialità per 17 anni. Mennea, originario di Barletta, avrebbe compiuto 61 anni a giugno: è stato sconfitto da un male incurabile contro il quale lottava da tempo. La camera ardente sarà allestita al CONI.

Laureato in scienze politiche, giurisprudenza, lettere e scienze motorie, ha esercitato per lunghi anni la professione di avvocato, oltre ad essere stato parlamentare europeo. Ovviamente, però, è universalmente ricordato come uno dei più grandi atleti di sempre: un oro e due bronzi alle Olimpiadi, un argento e un bronzo ai Mondiali, tre ori, due argenti e un bronzo agli Europei. Il suo storico 19”72, stampato alle Universiadi di Città del Messico nel 1979, è stato un primato inavvicinabile sino al 1996, quando venne abbassato da Michael Johnson, ed è tuttora record europeo. Sui 100 metri, il suo 10”01 resiste come primato nazionale, primo uomo bianco così vicino alla fatidica barriera prima che venisse abbattutta da Lemaitre.

Tra i grandi successi come non ricordare la storica doppietta 100m e 200m agli Europei di Praga 1978, quando diede una mano pesante anche alle staffette e fece diventare grandiosa quella rassegna continentale.

Ma ora solo dolore e commozione per uno dei più grandi dell’atletica leggera italiana, indubbiamente il più conosciuto. Quella freccia del Sud che volava in pista e che ora volerà nei nostri cuori. Le leggende, si sa, sono sempiterne.

Questo il video della sua leggendaria impresa:

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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