Ciclismo

Giro delle Fiandre, le pagelle: Cancellara superlativo

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Il Giro delle Fiandre ha incoronato nuovamente Fabian Cancellara come suo re tre anni dopo l’ultima affermazione dello svizzero. Andiamo a vedere, con le pagelle, come si sono comportati i protagonisti nella seconda classica monumento della stagione.

CANCELLARA Fabian, voto 10: impressionante. Una vera locomotiva. Non attacca da lontano, ma attende l’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont per accendere la miccia. Un primo affondo, al quale risponde solo Sagan, nella prima parte del muro. Un secondo quasi in cima, che mette in difficoltà lo slovacco. Pochi chilometri dopo, sulle micidiali pendenze del Paterberg si rende protagonista di un’accelerazione che manda gambe all’aria il rivale, che pagherà un minuto e trenta sul traguardo 13 chilometri dopo. L’ennesima prova di forza per la Locomotiva di Berna, che si conferma uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi in questo tipo di corse. Forse, per quello che ha dimostrato in questi anni, il suo palmares non è ricco come ci si potrebbe aspettare.

SAGAN Peter, voto 9: a soli 23 anni ha inanellato, nelle ultime settimane, una serie di piazzamenti incredibili tra Milano-Sanremo, Dwars door Vlaanderen, Gand-Wevelgem e Ronde Van Vlaanderen, corse in cui è andato sempre a podio, conquistando una vittoria. Oggi è il primo degli umani, l’ultimo ad arrendersi, quasi stoico, ad un Cancellara che voleva troppo questa vittoria. Non è stato questo il giorno, ma arriverà anche per Sagan il momento di salire sul gradino più alto del podio in questa corsa.

ROELANDTS Jurgen, voto 8: è il giusto risultato per una squadra come la Lotto-Belisol che ha cercato, a differenza di altre compagini come Team Sky, OmegaPharma e BMC, di sovvertire un pronostico che poteva sembrare chiuso. Il migliore, tra coloro che hanno cercato fortuna prima dell’attacco di Cancellara, e l’ultimo ad essere raggiunto, arriva sul podio.

KRISTOFF Alexander, voto 7: vince lo sprint di quel che rimane del gruppo dimostrandosi un corridore completo e abile anche quando non si tratta di fare una semplice volata. Dopo il bronzo olimpico, un’altra bella prestazione in una corsa importante.

GATTO Oscar, voto 6.5: non necessariamente fortunato per via di due forature, desta comunque una buona impressione sui muri, anche se forse fatica ad attaccarli nelle prime posizioni.

OSS Daniel, voto 6.5: 12esimo, è il migliore degli italiani. Resta nel gruppo, ma probabilmente un attacco da lontano, per esempio assieme a Roelandts, avrebbe potuto portarlo ad un risultato migliore.

CHAVANEL Sylvain, voto 5: dopo l’abbandono di Boonen, diventa il capitano dell’OmegaPharma. Anche lui, però, attende gli ultimi muri per uno scontro frontale con gli altri big, dal quale esce irrimediabilmente ridimensionato.

BOASSON HAGEN Edvald, voto 5: sul Kwaremont si trova nel posto giusto al momento giusto, ma non viene supportato dalle gambe. A parte qualche lampo, il suo talento non sembra sfruttato fino in fondo.

POZZATO Filippo, voto 4.5: una campagna del Nord, fino ad ora, da dimenticare. Non riesce ad agganciare Sagan e Cancellara, prima di essere definitivamente escluso dalla corsa alle prime posizioni per un problema accusato sul Paterberg. Ultima chiamata tra una settimana alla Parigi-Roubaix.

BOONEN Tom, senza voto: una corsa, fino all’ultimo passaggio sul Kwaremont, decisamente addormentata. Forse, anche per il ritiro, dopo 19 chilometri, del campione uscente da queste parti, che avrebbe potuto giocare un ruolo importante in una possibile sfida a tre con Cancellara e Sagan. È mancato come è mancato il Muur, simbolo di una corsa che rischia di perdere sapore.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Graham Watson

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