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Rugby
Inghilterra-Italia: le pagelle. Zanni super, che McLean!
Un’Italia orgogliosa e ritrovata mette in seria difficoltà l’Inghilterra a Twickenham, uscendo sconfitta solamente 18-11, lo scarto minore della storia. Azzurri protagonisti di un gran secondo tempo. Le pagelle.
Andrea Masi, 7,5: l’aquilano si riscatta dopo due prestazioni opache. Si nota soprattutto in difesa, dove la sua solidità frena le cavalcate inglesi. Nominato Man of the Match.
Giovanbattista Venditti, 6: ci risiamo. I problemi tattici e di gioco al piede sono una costante dell’ala zebrata, che proprio non fa vedere miglioramenti. Dopo un primo tempo confusionario, però, nella ripresa si fa apprezzare per un paio di break interessanti.
Gonzalo Canale, 6,5: senza infamia e senza lode la prestazione del numero 13, egregio in difesa anche se poco incisivo in attacco.
Gonzalo Garcia, 7,5: in molti hanno storto il naso vedendo il suo nome nel XV titolare, ma le prestazioni nel Pro12 non hanno lasciato indifferente Brunel. E il rosso ripaga la fiducia con uno splendido match, contornato dai soliti eccellenti placcaggi in difesa e da un impatto offensivo importante.
Luke McLean, 8: il Man of the Match è stato assegnato a Masi, ma il vero uomo in più per gli azzurri è stato il buon Luke. Spesso criticato, l’utility back biancoverde è, però, imprescindibile per il gioco aereo e tattico di questa Italia. Ottime le linee di corsa e, naturalmente, il tempismo sul passaggio di Orquera nell’occasione della meta.
Luciano Orquera, 6,5: con i piazzati importanti non ha ancora stretto amicizia, visto che sul 15-11 ne sbaglia uno fondamentale. In cabina di regia, però, ritorna a brillare, dopo l’evanescente prova in Scozia. Aperture pulite e gioco al piede perfetto, come dimostra la meta di McLean.
Edoardo Gori, 5,5: non è un Sei Nazioni indimenticabile per Ugo, sottotono nell’ultimo mese. Buone le trasmissioni degli ovali, apprezzabile il coraggio, ma al minuto 30 dimostra di non essere completamente tranquillo, beccando un giallo sicuramente evitabile.
Sergio Parisse, 8: il capitano ritorna e fa sentire eccome la sua presenza. Geniale in più occasioni, è il vero leader di questa squadra; una sicurezza nel gioco aereo.
Robert Barbieri, 7: ottimo il ritorno del flanker trevigiano, che svolge un ottimo lavoro soprattutto nei breakdown. Intensità da vendere.
Alessandro Zanni, 8: insieme ad acqua, sole e vento tra le energie rinnovabili possiamo inserire anche il friulano, perché probabilmente non si esaurirà mai. Un moto perpetuo, inaffondabile. E in touche la porta sempre a terra con tranquillità.
Joshua Furno, 6,5: l’ultima apparizione era stata contro Tonga e non aveva convinto granché. Quattro mesi dopo, il 23enne seconda linea gioca una partita solida e ordinata, sventando anche una meta con un ottimo placcaggio sui 5 metri.
Quintin Geldenhuys, 6,5: esperienza e astuzia il suo dettame, sempre ben consolidato. Partita di grande sostanza.
Martin Castrogiovanni, 5: nervoso contro Scozia e Galles, spento oggi. Che il confronto con il suo rivale ai Tigers, Cole, lo abbia condizionato? Di sicuro, a trarne giovamento da un Castro evanescente è Vunipola, dominante fino alla sua uscita per infortunio.
Leonardo Ghiraldini, 6,5: soffre in mischia ordinata come tutto il pack, ma anche lui dà risposte importanti nel secondo tempo dopo essere apparso in calo nelle uscite precedenti.
Alberto De Marchi, 6,5: dinamico e grintoso, anche se spesso indisciplinato. Cole lo mette in difficoltà nel primo tempo in mischia, ma la situazione è ribaltata nella ripresa.
Davide Giazzon, 5,5: continua a non impressionare il tallonatore delle Zebre. Un dislivello troppo evidente fra lui e Ghiraldini.
Andrea Lo Cicero, sv.
Lorenzo Cittadini, 7,5: chiamato in causa già al 29′ del primo tempo, il Citta ci mette un po’ per prendere le misure a Vunipola. Lo strapotere fisico del nostro pilone, poi, viene fuori prepotentemente nella ripresa, mettendo in seria difficoltà tutto il pack avversario.
Antonio Pavanello, 6: buon impatto sul match, anche se la touche persa al 77′ non può essere solo colpa di Giazzon.
Francesco Minto, 6,5: al primo pallone toccato si trascina dietro un numero indecifrato di uomini in maglia bianca. Quantità e intensità, come sempre.
Simone Favaro, 6,5: qualche placcaggio dei suoi e solita grande grinta.
Tobias Botes, 6,5: per una volta, il confronto con Gori lo vince l’italo-sudafricano, più ordinato e meno pasticcione del solito.
Tommaso Benvenuti, sv.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com