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Italia-Brasile 2-2, le pagelle degli azzurri

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Buffon, 6: sventa un tiro dal limite dell’area di Neymar, poi è incolpevole sui due gol subiti. Per il resto non viene quasi mai impegnato da un Brasile tutt’altro che irresistibile.

Maggio, 5.5: dal suo lato nasce l’azione del vantaggio verde-oro. Non spinge come dovrebbe e patisce molto le verticalizzazioni di Neymar e Oscar. Conferma di non gradire il ruolo di terzino destro in una difesa a quattro. Con la fioritura di De Sciglio, rischia seriamente il posto in vista dei Mondiali.

Barzagli, 6.5: solidità disarmante, sempre anticipo ed imperioso nel gioco aereo. Una garanzia imprescindibile per questa nazionale.

Bonucci, 5.5: insicuro, si perde Fred sul gol dell’uno a zero ed è fuori posizione anche in occasione del raddoppio brasiliano. Si riscatta in parte nella ripresa.

De Sciglio, 7: debutta a vent’anni in nazionale contro il Brasile. Non gli tremano le gambe e mostra una personalità da veterano. Convince sia in fase difensiva che offensiva, dove si propone sempre con coraggio. Dopo appena una presenza, è già un pilastro di un’Italia che attendeva da qualche anno un terzino di tale levatura.

De Rossi, 7: sul romanista aleggia il solito equivoco tattico. Nel primo tempo, insieme a Pirlo, è spaesato sul centro-destra e corre praticamente a vuoto. Uscito lo juventino, si piazza davanti alla difesa e giganteggia. Segna il gol che regala nuova linfa agli azzurri, mette ordine a centrocampo e finalmente si rende incisivo in interdizione.

Pirlo, 6: avvio veemente con verticalizzazioni sapienti, poi cala alla distanza e perde lucidità a causa dei raddoppi dei brasiliani. Bloccato Pirlo, ne risente tutta la manovra azzurra, che diviene prevedibile.

Montolivo, 6: meglio in copertura che in fase avanzata, partecipa al fraseggio di un’Italia che a lunghi tratti ha surclassato il Brasile proprio nella zona nevralgica del campo.

Giaccherini, 5.5: nonostante venga schierato fuori posizione, inizia al meglio la partita da trequartista e crea grattacapi ai verde-oro con improvvisi inserimenti in zona gol. Dopo si smarrisce ed esce completamente dal gioco. Continuiamo a non comprendere perché un giocatore regolarmente in panchina nel suo club venga sempre convocato in nazionale…

Osvaldo, 5: Prandelli gli dà fiducia, ma non sfrutta l’occasione e nel complesso disputa una partita anonima, spesso anticipato e mai in sintonia con Balotelli.

Balotelli, 8: è il faro dell’Italia. Fa reparto da solo, fa valere la sua grande fisicità. Realizza un gol sublime, da fuoriclasse. Sbaglia due occasioni a tu per tu con Julio Cesar: diventasse ancora più cinico sotto porta, potrebbe ambire ad un premio che all’Italia manca dai tempi di Cannavaro…

Cerci, 7.5: debutto che convince Prandelli e che certamente varrà la riconferma. E’ frizzante, salta l’uomo e crea scompiglio nella difesa avversaria. Dà la scossa e, a conti fatti, cambia la partita.

El Shaarawy, 5.5: conferma la flessione fisica di questo periodo e non riesce ad incidere.

Antonelli, 6: si segnala per una buona intraprendenza e velocità. Potrebbe essere un elemento importante in un ruolo dove l’Italia cerca rinforzi con urgenza.

Poli, 6: entra a fare legna.

Diamanti e Gilardino: senza voto.

Ct Prandelli, 7: se l’Italia ha dominato con il Brasile, il merito è suo. Questa nazionale ha un gioco, è propositiva, non butta mai la palla e diverte. Preoccupano però alcune amnesie difensive che potrebbero costare care nelle manifestazioni che contano.

federico.militello@olimpiazzurra.com

 

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