Rugby
L’inizio di una nuova era: l’Italrugby riscrive la storia e batte l’Irlanda
E’ una grande Italia. Nella testa, nel gioco, nel modo di gestire la partita, nei momenti più difficili. E’ una storica Italia. Per la prima volta dall’ingresso nel Sei Nazioni, gli azzurri vincono contro l’Irlanda (22-15), dominando per larghi tratti l’incontro dell’Olimpico e regalando la seconda gioia del torneo all’enorme numero di presenti; enorme come l’Italia, capace di eguagliare il quarto posto del 2007 e di superare finalmente l’esame decisivo, da vera grande squadra.
Il piede di Paddy Jackson muove lo score di un match difficile nei primi minuti per l’Italia, che si aggrappa bene principalmente alla touche. Azzurri nei 22 avversari solo dopo 10′, ma la prima apparizione lancia un importante segnale sullo sviluppo del match: proprio dalla nostra rimessa laterale si forma una rolling maul solida ed avanzante, costretta a fermarsi a 5 metri dalla try zone ma che regala a Orquera il penalty del 3-3. Crescono gli uomini di Brunel, guidati dal solito Sergio Parisse. I Verdi, sotto pressione, si dimostrano indisciplinati e concedono due penalty al nostro numero 10 nel giro di pochi minuti: il primo centra il palo, il secondo i pali. Un impatto fisico non indifferente imbriglia gli irlandesi, falcidiati dagli infortuni (Earls e Marshall KO) e imprecisi dalla piazzola con Jackson al 29′. Sfortuna, errori e nervi poco saldi, come quelli di O’Driscoll al 30′, ammonito per aver pestato Favaro in ruck.
Gioca bene ora l’Italia, con buone linee di corsa da parte di tutti, ma ancora poca incisività. La mischia guadagna un calcio di punizione dalla lunghissima distanza al 35′, pane per Gonzalo Garcia che non sbaglia. L’ultima sortita offensiva è dell’Irlanda, con Jackson che trova la via dei pali con il piazzato del 9-6 che manda le squadre al riposo.
Arrembante inizio della squadra azzurra nella ripresa, con una lunga azione sui 5 metri irlandesi; grinta e orgoglio nei pick&go, testa e determinazione, la stessa con cui Venditti porta caparbiamente l’ovale oltre la linea di meta dopo un lungo TMO, per la marcatura del 16-6 dopo la difficile conversione di Orquera. Reazione rabbiosa degli ospiti e proprio il nostro capitano ci “tradisce”, beccandosi un sin bin per uno sgambetto. Jackson trasforma in 3 punti la penalità, ripetendosi al 58′ per un tenuto di Furno per il 16-12 che riporta troppo presto l’Irlanda in partita. L’inferiorità numerica si fa sentire fra gli azzurri, ma su un’azione prolungata la nostra difesa erige un muro invalicabile, anche se deve concedere il 16-15 a Jackson.
Al 64′, finisce la carriera in maglia azzurra di Andrea Lo Cicero e l’Olimpico tributa un lungo e caloroso applauso al Barone, visibilmente emozionato.
E’ ancora la mischia a procurarsi un importante calcio di punizione da oltre 50 metri, ma Garcia non concede il bis. Non cala l’indisciplina irlandese, Ryan si accomoda in panchina e Orquera punisce i Verdi con il piazzato del 19-15 al 69′. L’Italia dovrebbe soffrire, ma Heaslip&co. non entrano mai nei nostri 22 e la Banda Brunel può gestire anche con relativa tranquillità il vantaggio. Al 78′, inoltre, è Murray a beccarsi un altro cartellino giallo. Allo scadere, arriva anche un altro penalty per Orquera, che fissa lo score finale sul 22-15 e suggella lo straordinario successo italiano, suggella la definitiva crescita italiana e l’inizio di una nuova era per l’Italrugby.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com