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Rugby

Pro12: i top e flop della 17^ giornata

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TOP

Benetton Treviso

Dean Budd: protagonista indiscusso della serata, il ball carrier neozelandese timbra tre volte il cartellino, firmando tra l’altro il pareggio. Una garanzia in fase offensiva.

Brendan Williams: commetterà anche qualche errore di troppo Dingo, ma con l’ovale in mano il folletto australiano mette non poca paura alle difese avversarie. A Belfast l’ennesima dimostrazione.

La touche: il fondamentale che spesso dà i maggiori problemi, ma venerdì sera non si è visto. Merito soprattutto della splendida performance di Van Zyl, solido e affidabile.

Zebre

Gonzalo Garcia: il suo punto forte è la fase difensiva e a Galway lo rimarca nuovamente. Placcaggi precisi e puliti, oltre che efficaci e porta sbarrata. Uomo fondamentale per la cerniera.

La mischia: avanzante, chiunque siano gli interpreti. Spesso in difficoltà, questa volta il pack bianconero non soffre assolutamente i dirimpettai irlandesi, anzi, costringe più di una volta i piloni avversari all’indisciplina.

Leonardo Sarto e Sinoti Sinoti: le ali delle Zebre possiedono indubbie qualità, è assodato. In particolare, Sarto appare un prospetto di inestimabile valore, esplosivo e fisico ma già discreto al piede. Pregevole la meta confezionatagli dal collega Sinoti, tutto corsa, velocità e poco raziocinio, autore peraltro di alcuni break interessanti.

FLOP

Benetton Treviso

Andrew McMenemy: l’arbitro scozzese è il vero flop del match e unica nota negativa di una partita emozionante. Non ha un metro di giudizio, fischia spesso falli a caso e, soprattutto, inesistenti. Giuste le ammonizioni, ma probabilmente solo quelle.

L’indisciplina: un dato su tutti: i sette calci di punizione concessi a Paddy Jackson. Decisamente troppi. Un difetto ancora da arginare per Franco Smith.

Zebre

I momenti decisivi: quando i bianconeri dovrebbero chiudere il match oppure congelarlo, ecco che gli uomini di Gajan sembrano andare in preda al panico. Il risultato è il classico controsorpasso subito già tante, troppe volte. La mentalità vincente è ancora da affinare.

Le ruck: quasi sempre in ritardo i bianconeri, con la naturale conseguenza di non riuscire mai a contendere l’ovale agli irlandesi e di vedersi fischiato qualche tenuto di troppo.

Foto: benettonrugby.it

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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