Scherma

Santarelli, Fichera, Mancini, l’Italia della scherma non conosce età

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Come in un romanzo, due amici per la pelle che condividono una passione e che arrivano a contendersi in finale un titolo europeo, esattamente come due anni fa. Andrea Santarelli e Marco Fichera hanno tinto con il tricolore l’Europeo under 20 di scherma a Budapest, monopolizzando i primi due gradini del podio nella prova di spada maschile. Ha vinto Santarelli, 14-13 alla priorità, ma a rendere speciale il tutto è il quadro di un profondo legame di amicizia che fa condividere ai due ogni gioia conquistata.
Poco dopo Camilla Mancini faceva a pezzi la povera Adelina Zagidullina, una russa che sarebbe numero 2 del ranking mondiale proprio alle spalle della fiorettista laziale. Un altro oro, in una giornata completata dai bronzi di Francesca Palumbo e Martina Sinigalia.

«Che dire? Sono strafelice. E sinceramente non me l’aspettavo dato che non ero al massimo della forma. Ho stretto i denti e ho dato il massimo». Così Camilla, immediatamente raggiunta da Olimpiazzurra, ha commentato a caldo il suo oro. Sì, non era al massimo, ma negli ultimi tre assalti ha lasciato la miseria di 10 stoccate alle avversarie: 15-4 alla francese Tran, 15-2 alla connazionale Sinigaglia, 15-4 alla Zagidullina, partendo da uno scomodissimo 3-0 e infilando un parziale di 13 stoccate consecutive prima di subire la quarta. Una progressione avvenuta nel corso della gara per Camilla, che ha acquisito sicurezza un assalto dopo l’altro. Un fenomeno, una dominatrice assoluta, ormai pronta per il salto tra le grandi.

Qualcosa a cui sembrano molto vicini anche Andrea Santarelli e Marco Fichera, oro il primo, argento il secondo, come nel 2011, ancora una volta sui due gradini più alti del podio nella competizione continentale under 20. I due sono inseparabili, eppure, stavolta, non avevano parlato della possibilità di incontrarsi in finale. «Questa volta non avevamo parlato molto della gara e dunque della possibilità di incontrarci. Ma sapevamo entrambi che c’era la possibilità e speravamo avvenisse in finale», ha detto Fichera a Olimpiazzurra. «Ovviamente entrambi lo speravamo perché sarebbe stato bellissimo! Una specie di sogno. Ancora noi, ancora sulla pedana della finale per giocarci di nuovo il titolo europeo come due anni fa», gli ha fatto eco Santarelli, autore di una rimonta capolavoro nella semifinale contro il tedesco Bodoczki.

Sotto 14-9, Andrea ha compiuto un’impresa difficilissima nella spada, infilando un parziale di sei stoccate a zero e raggiungendo Marco in finale: «Non so con precisione cosa è successo o come io abbia fatto, ma qualcosa nella mia mente è scattato, qualcosa è cambiato a tal punto da dare un parziale di 6 a 0 ad un avversario che fino a quel momento mi aveva messo sotto. Forse ho ritrovato solo me stesso», ha commentato Santarelli.

Una rimonta che gli è rimasta in testa anche durante la finale, senza pregiudicare però la sua prova: «Dopo una semifinale del genere ritrovare la concentrazione non è per niente facile. Sono salito in pedana e avevo ancora dei flash delle ultime sei stoccate dell’assalto precedente. E inoltre avevo davanti un avversario ben più forte».

Domani c’è la prova a squadre, e i due, insieme a Gabriele Cimini e Simone Esposito (entrambi eliminati nell’individuale da Fichera), puntano decisi all’oro: «Non ci scordiamo la pessima prova di Udine che spero possa essere servita da spinta per fare meglio qui. A mio parere siamo in assoluto la squadra più forte ma non mi sento sicuro di vincere come gli altri anni», ha detto un prudente Santarelli.
Decisamente più ottimista, invece, Fichera: «Per la prova a squadre dovete aspettarvi un oro. Mi pronuncio perché ritengo questa squadra fortissima e compatta e sono certo che i miei compagni, parlo di coloro che sono andati peggio, daranno il massimo esprimendosi come sono in grado di fare, e cioè ad altissimo livello. In compenso io è Santa cercheremo magari per quel pizzico di esperienza in più di trainare la squadra nell’eventuale momento negativo che potrà accusare! Non ci nascondiamo perché ho fiducia in questa squadra. Aspettatevi un oro e non perdete la voce. Bisognerà cantare l’inno».

gabrielelippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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