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Scherma, Arianna può diventare la nuova Valentina?

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Da qualche tempo a questa parte c’è una domanda che circola tra gli appassionati italiani di scherma: può Arianna Errigo essere la nuova Valentina Vezzali? Le due strepitose campionesse azzurre, separate all’anagrafe da 14 anni, hanno caratteristiche tecniche estremamente diverse. Mancina una e destra l’altra, tirano due tipi di scherma diametralmente opposti: offensiva, istintiva e spregiudicata la più giovane, da sempre più propensa alla riflessione e alla speculazione sull’errore dell’avversario la jesina. Vedere un assalto di Arianna è come assistere a un assedio, con l’avversaria confinata spesso negli ultimi metri di pedana, prese di ferro energiche e affondi impressionanti. Il colpo preferito di Valentina, invece, è la stoccata messa in chiusura sull’avanzata della rivale.

Eppure non sono pochi gli elementi che sembrano accomunare le due campionesse. Come la Vezzali, la Errigo ha esordito alle Olimpiadi con un argento. Vale fu seconda ad Atlanta ’96, quando aveva appena 22 anni, Ary ha ottenuto lo stesso risultato da 24enne, a Londra. Scherzi dell’anagrafe, che mal si combina con i cicli olimpici, perché già a 22 anni la Errigo era ai vertici del fioretto mondiale. La brianzola, carabiniere dal 2006, aveva infatti già conquistato una Coppa del Mondo nel 2009, anno in cui arrivò terza ai Mondiali di Antalya e agli Europei di Plovdiv. Davvero niente male per una 21enne, soprattutto se si pensa che la Vezzali ha dovuto aspettare due anni in più per conquistare la prima delle sue 11 Coppe del Mondo in carriera (era il 1996/97).
Vale però è stata più precoce nelle altre competizioni internazionali: argento mondiale nel 1994, a 20 anni, bronzo europeo un anno prima. Ancora una volta pareggio: 1-1 e palla al centro. Pardon, en garde!

A fare impressione, in realtà, è tutto quello che Valentina Vezzali ha fatto dopo. Non bastano tre ori e un bronzo olimpico individuali per spiegare la grandezza della jesina. Bisognerebbe aggiungere i 6 ori, due argenti e 3 bronzi mondiali; 5 ori, 3 argenti e un bronzo europei; 11 Coppa del Mondo con ben 78 prove vinte; ; 15 titoli italiani, quattro ori alle Universiadi e due ai Giochi del Mediterraneo; la presenza costante al primo posto del ranking mondiale nel quinquennio che va dal 1999 al 2004.

Eguagliarla non è affatto semplice, eppure Arianna, che deve ancora compiere 25 anni, ha già vinto due Coppe del Mondo e va spedita per la terza, con 64 punti di vantaggio su Elisa Di Francisca. Proprio il loro duello, nei prossimi anni, potrebbe ricalcare quello condotto a lungo da Valentina Vezzali e Giovanna Trillini, anche se in questo caso l’esito sembra più incerto e la bilancia dei valori ancora piuttosto equilibrata.

Ma che la Errigo abbia qualcosa di speciale è innegabile. Se la Vezzali nel 2005 riuscì a vincere un mondiale, a Lipsia, quattro mesi dopo essere diventata mamma per la prima volta, Arianna sta dominando la stagione da “autodidatta”, così come si definisce sul suo sito. L’addio polemico al maestro Giovanni Bortolaso non sembra averla minata, e a Torino è riuscita a imporsi a tutte anche in quella che ha definito «una delle mie giornate no». Imbarazzante la superiorità mostrata nell’assalto contro la francese Corinne Maitrejean nella semifinale della prova a squadre di domenica 24 marzo. Arianna è salita in pedana sotto di sette stoccate, sul 33-40, ha infilato un parziale di 12-3, ha vinto, si è concessa il lusso di infilare una botta mentre cadeva fuori pedana. La gigante (buona, anzi, buonissima) e la bambina.

Dopo tutto se la chiamano TsunAry un motivo ci deve essere. Quando parte è inarrestabile, non la si ferma più. Affrontarla è sempre più difficile anche per chi la conosce bene. È in costante crescita, sta migliorando i pochi punti deboli della sua scherma. Le manca ancora un oro individuale ai Mondiali e chissà che non possa trovarlo a Budapest, a 25 anni, la stessa identica età alla quale si sbloccò Valentina Vezzali, vincendo il titolo a Seul. Se potrà eguagliarla sarà il tempo a dirlo, certamente Arianna ha le carte in regola per farlo. Basta non perdere il filo.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

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