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Scherma: tornado Italia, gli azzurri vincono ovunque

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La prima notizia è in realtà una non notizia: il fioretto si rivela arma vincente, ancora di più, sempre di più. Andrea Cipressa sta pilotando alla perfezione la fuoriserie ereditata da Stefano Cerioni, tanto a livello maschile quanto soprattutto a livello femminile, dove le componenti di una squadra da sogno diventano sempre più un incubo per le avversarie- Fra tutte spicca sempre di più un’Arianna Errigo per cui ormai si sono esauriti gli aggettivi e i sostantivi, perchè in questo periodo della sua carriera anche la parola fenomeno rischia di stare stretta alla fiorettista monzese. La dimostrazione di superiorità data tanto sabato nella prova individuale da lei vinta in una giornata da lei annoverata fra quelle no, quanto nella prova a squadre di ieri è stata a tratti imbarazzante, tanto da annichilire come fossero novelline ai primi assalti vecchie volpi della pedana come le francesi Maitrejean e Guyart o le russe Deriglazova (sabato incappata sul serio in una gioranta no, eliminata al tabellone dei 16 dalla Biryukina). Ma sarebbe limitativo e soprattutto poco rispettoso per le altre ragazze far convogliare i meriti della vittoria di ieri sulla sola Arianna: il forfait di Elisa Di Francisca a Torino, che si somma alle assenze “classiche” di Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori, ha permesso a Carolina Erba di fare parte del quartetto azzurro e di non far rimpiangere la campionessa olimpica di Londra, mentre Benedetta Durando e Alice Volpi sono ormai delle certezze. Tutte loro si sono comportate benissimo ieri, con Bendetta Durando capace di un parziale di 5-0 contro Larisa Korobeinykova. Con la vittoria di Torino, le ragazze centrano la quarta vittoria in altrettante gare, la terza di fila ottenuta a spese della Russia.
In campo maschile la storia è la stessa: infatti, nello stesso momento in cui Arianna trionfava a Torino, da Bonn arrivava la notizia della tripletta azzurra, con la vittoria di Baldini su Cassarà per 15-14 (con il Baldo che così si prende la sua rivincita sul compagno che la settimana prima lo aveva battuto in semifinale a Venezia) e la festa completata da Giorgio Avola, che si issa al terzo posto. Il bronzo ottenuto nella prova a squadre è la classica ciliegina su una torta già ben guarnita.

Se i trionfi del fioretto ormai non fanno più notizia, fa rumore e molto quanto accaduto a Vancouver, nel Grand Prix di spada maschile: nella notte italiana la spada azzurra ha infatti ritrovato definitivamente il suo Campione Matteo Tagliariol, capace di tornare sul gradino più alto del podio già alla terza gara dopo una lunga inattività. Semplicemente incredibile Matteo, che in finale batte l’estone Novosjolov: un gigante, perchè tornare in vetta in una specialità come la spade in così poco tempo dopo lunga inattività è un qualcosa che ti iscrive di diritto nell’album dei fenomeni. Fra le liete note provenienti da Vancouver, anche i continui progressi di Paolo Pizzo, il cui cammino si ferma nel tabellone dei 16 al cospetto dell’Ungherese Boczko, che lo sconfigge per 15-13. Un risultato che comunque non soddisfa appieno lo spadista catanese, che via Facebook si è detto arrabbiato e pronto ad aumentare ancora di più i carichi di lavoro: è questo l’ennesimo segnale della grande fame di vittoria e della caparbietà di Paolo, oltre che del fuoco schermistico che brucia dentro di lui.

A Mosca hanno invece gareggiato tanto le sciabolatrici quanto gli sciabolatori. Fra le ragazze sembra essere tornato il duopolio Kharlan-Zagunis che, vittoria di Irene Vecchi a Londra esclusa, ha monopolizzato questa prima parte della stagione. In Russia è stata ancora una volta l’ucraina a piazzare la zampata vincente, la seconda di fila dopo Antalya, nella gara che ha visto tornare sul podio la russa Velikaya e la conferma ai piani alti della Vougiouka, terza asssieme alla Zagunis. Per l’Italia le migliori sono state Irene Vecchi (sconfitta nettamente per 15-9 dalla stessa Kharlan) e Ilaria Bianco (battuta dalla Vougiouka 15-12), entrambe fermate a un passo dal podio, mentre si sono fermate subito Martina Petraglia, non fortunatissima nel pescare la Zagunis al primo turno, come anche fermate ai 64 Gioia Marzocca e Ilaria Stagni. Bene Rossella Gregorio: la sciabolatrice campana ha ceduto solo all’ultima stoccata dalla più esperta compagna Ilaria Bianco nel tabellone dei 32. In campo maschile, da segnalare la splendida prova di Diego Occhiuzzi: l’argento olimpico di Londra è in un periodo di forma invidiabile, e la medaglia olimpica di quest’estate pare avergli dato la giusta fiducia nei suoi mezzi e lo ha proiettato al ruolo di faro della nazionale azzurra di sciabola maschile. Un po’ meno bene è andata la prova a squadre, con gli azzurri  sconfitti nel tabellone degli otto dalla Corea ma poi bravi a regolare Francia e Romani e chiudere alla fine quinti.

Ora la coppa del mondo si prende una breve pausa per ricaricare le batterie dopo questa prima parte di stagione a ritmi da vertigine: i risultati di quest’ultimo week-end rappresentano il miglior viatico per approcciare a una seconda parte che culminerà con gli Europei di Zagabria in giugno e soprattutto con i mondiali ungheresi ad agosto. Fino a questo momento però, la stagione azzurra è da urlo, in attesa che l’Inno di Mameli possa suonare anche nei palazzetti dove si svolgono le gare di spada femminile.

twitter: agenna85
photo: Augusto Bizzi

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