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Combinata nordica

Sci Nordico, Val di Fiemme 2013: il bilancio finale

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04 Marzo 2013 – Cerchiamo di tracciare un bilancio dei Mondiali di sci nordico che si sono conclusi ieri in Val di Fiemme, a partire dal medagliere finale.

Al primo posto troviamo – come prevedibile – la Norvegia, con la bellezza di 19 medaglie, di cui ben 8 d’oro, alle quali si aggiungono 5 argenti e 6 bronzi. I vichinghi si confermano i dominatori dello sci nordico mondiale, in particolar modo nello sci di fondo, dove lasciano solo le briciole agli avversari. Nel settore femminile, addirittura, le norvegesi si aggiudicano tutti gli ori tranne quello della sprint a squadre, dove finiscono clamorosamente quarte. Marit Bjørgen è certamente il personaggio femminile di questi mondiali, con 4 ori ed un argento al collo. Ma non vanno dimenticate le ottime prestazioni di Therese Johaug (2 ori, 1 argento, 1 bronzo). Nel maschile delude in parte Petter Northug (“solo” due ori ed un argento) ma la compattezza della squadra colma le mancanze del campione, raccogliendo podi in quasi tutte le gare. Da non dimenticare, infine, l’oro dal trampolino piccolo di Anders Bardal nel salto con gli sci.

Al secondo posto, per una prestazione storica, la Francia: 3 ori ed un bronzo, tutti nella combinata nordica. Prima di questa edizione, la Francia aveva conquistato solo due ori nella storia dei Campionati Mondiali di sci nordico: il primo, nel 2005, con Vincent Vittoz nello sci di fondo ed il secondo, nel 2011, con Jason Lamy-Chappuis. È proprio il campione di Bois-d’Amont a trascinare la squadra verso una prestazione straordinaria, aggiudicandosi il titolo di miglior atleta maschile dei Mondiali. Con 3 ori ed un bronzo, Lamy-Chappuis è il primo combinatista a vincere quattro medaglie in una sola edizione mondiale ed il suo palmarès complessivo lo porta al terzo posto di tutti i tempi, alle spalle del norvegese Bjarte Engen Vik e del tedesco Ronny Ackermann. Grazie alle due prove a squadre, Sébastien Lacroix vince a sua volta due medaglie d’oro, mentre François Braud e Maxime Laheurte completavano la squadra della staffetta lunga.

Bene anche la Russia (2-0-3), terza, che grazie allo sprinter Nikita Kriukov si aggiudica due medaglie d’oro, una insieme al compagno Aleksey Petukhov nella sprint a squadre. Si riprende il settore femminile, che raccoglie due bronzi dopo che lo 0 di due anni fa da parte delle donne russe.

Come già nello sci alpino, sorprendono gli Stati Uniti (2-0-1), capaci di imporsi nella staffetta sprint femminile (Kikkan Randall e Jessica Diggins), ma anche nel salto con gli sci, dove Sarah Hendrickson sconfigge la favorita Sara Takanashi.

La Svezia (1-6-0) salva il suo mondiale all’ultima gara, con la straordinaria prestazione di Johan Olsson sulla 50 km, dopo una collezione di secondi posti.

L’Austria (1-5-1), si sa, ha il suo punto forte nel salto con gli sci e nella gara a squadre non può far altro che vincere. Delusi, comunque, i saltatori nelle gare individuali, soprattutto Gregor Schlierenzauer, che chiude con un argento dal trampolino piccolo. Consistenti anche i combinatisti austriaci, che chiudono con tre argenti.

Un titolo anche per Germania (Eric Frenzel), Polonia (Kamil Stoch), Giappone (gara mista a squadre nel salto con gli sci) e Svizzera (Dario Cologna). Nel medagliere figurano poi Slovenia, Kazakistan, Canada, Finlandia.

E l’Italia? Zero spaccato! Neanche una medaglia per la squadra azzurra, un risultato storico – in negativo. La miglior prestazione è quella della staffetta maschile, che chiude 4°. A livello individuale la migliore è , ottava nel salto con gli sci femminile. La combinata nordica è totalmente assente, serve una dinamizzazione rapida di questo settore. Nello sci di fondo è necessario un ricambio, nella testa e nelle gambe, negli atleti e nella guida tecnica. La paura, per i tifosi italiani, è che sia ormai troppo tardi in vista di Sochi.

Immagine: www.ski-nordique.com

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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