Rugby
Sei Nazioni: top e flop della 4^ giornata
TOP
Grinta Italia: le fatiche del primo tempo facevano pensare ad un inevitabile calo fisico nella ripresa, ma gli azzurri hanno puntualmente smentito i mal pensanti. La Banda Brunel non mette in mostra un gioco eccellente, ma la voglia di rivalsa è enorme e gli inglesi sono costretti ad indietreggiare in ogni mischia e a schiacciarsi nei propri 22. Combattivi sino all’ultimo, mai domi. Giusta anche la mentalità.
Rinascita Galles: i Dragoni stanno tornando, seppur a piccoli passi. Il gioco spumeggiante di un anno fa è ancora un lontano ricordo, ma continuare a vincere non può che aiutare un’ulteriore crescita. Per il momento, infatti, la squadra di Howley si affida maggiormente all’intensità e alla solidità difensiva, oltre che al piede di Halfpenny. E va bene così.
Conor Murray: Man of the Match il numero 9 irlandese, un riconoscimento talvolta discutibile, ma non in questo caso. Assiste alla perfezione il giovane Jackson, oltre a trasmettere in modo eccelso ogni ovale e ad un gioco al piede sopraffino. Una delle poche luci in una grigia Irlanda.
FLOP
Secondo tempo Inghilterra: la principale caratteristica inglese di questo Sei Nazioni, la solidità, viene incredibilmente a mancare nei 40′ di gioco finali. Sorpresi dall’intensità azzurra, i sudditi di Sua Maestà barcollano vistosamente, facendo tremare Twickenham e i tifosi, che si aspettavano una partita decisamente più tranquilla.
Francia: squadra inconsistente, che non sembra vedere assolutamente la luce in fondo al tunnel. Saint-André oramai non si raccapezza più, soprattutto dopo un mese di novembre sfavillante. Qualche timido segno di ripresa c’è stato all’RDS Arena, ma accontentarsi del pareggio è qualcosa di inconcepibile.
Frédéric Michalak: non può essere lui il capro espiatorio della crisi nera della Francia, ma l’apertura del Tolone è un po’ il simbolo della clamorosa involuzione transalpina in questo mese. Brillante a novembre, irriconoscibile in questo torneo. A Dublino, con Parra dalla piazzola, il risultato sarebbe potuto essere diverso.
Foto: AFP
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com