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Sci Alpino
Tina Maze, una stagione da urlo
2254 punti a quattro gare dal termine, quindi con la possibilità di superare persino quota 2500. Dieci vittorie stagionali: quattro giganti, due supercombinate, due slalom, una discesa e un supergigante, giusto per non farsi mancare nulla. Altri dodici podi, per un totale di ventidue stagionali (record di Hermann Maier eguagliato). Un oro e due argenti mondiali. Le coppette di gigante e supercombinata in tasca, quella di discesa che è una formalità, quelle di slalom e supergigante, comunque, altamente probabili. Signore e signori, questo è stato il 2012-2013 (e non è ancora finito) di Tina Maze.
Non era lecito attendersi qualcosa del genere, nell’autunno scorso. Certo, Tina sembrava più carica che mai, pronta a riscattare una stagione 2011-2012 nella quale aveva compromesso le sue chance di battagliare sino in fondo con Lindsey Vonn per via di un avvio poco felice. Le sue doti tecniche sono fuori dal comune, s’è sempre saputo; ma, davvero, un tale dominio non era pronosticabile. Tina Maze non ha vinto, ha stravinto; non ha sconfitto le avversarie, le ha cannibalizzate; non ha sciato bene, ha sciato divinamente. La leggerezza della sua sciata, sia che si tratti di districarsi tra i paletti stretti dello slalom o tra i curvoni della discesa, è il suo marchio di fabbrica. Traiettorie pulite, efficaci, sicure. Una sola gara non portata a termine, ovvero lo slalom di Zagabria: praticamente, una macchina perfetta. Tina non fa della potenza il suo tratto distintivo, per quanto comunque abbia un’ottima base fisica, affinata negli anni con il fidanzato-preparatore Andrea Massi; ha saputo adattarsi ai nuovi materiali del gigante meglio di chiunque altra, grazie al grande lavoro con lo skiman Andrea Vianello; ha saputo limare ogni aspetto della sua sciata, sino a giungere-appunto-alla perfezione, grazie all’esperienza di Livio Magoni, fratello della Paoletta oro olimpico 1984. Un triumvirato tutto italiano che ha trasformato quella che era già una grande campionessa in una delle vincitrici più “esagerate” che la storia dello sci ricordi.
A tutto questo si somma un carattere forte, requisito fondamentale per ogni atleta, per uno sciatore in particolare. Ricordate la polemica del not your business di un anno fa? Quando c’è da farsi sentire, Tina lo fa, senza paura, consapevole della sua forza, consapevole di essere…Tina Maze, la sciatrice che ha battuto ogni record.
foto tratta da dotski.it
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com