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Boxe: una guerriera di nome Simona Galassi

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Il match, purtroppo perso, di Loredana Piazza in Giappone per la cintura mondiale dei supermosca ha spostato l‘attenzione degli appassionati della Nobile Arte sul pugilato femminile. Se parliamo di boxe in rosa il primo nome che viene in mente è sicuramente quello di Simona Galassi. La forlivese, che ha oramai superato le 40 primavere, non cessa di stupire e non sembra affatto che abbia intenzione di appendere i guantoni al chiodo.

Vale la pena ricordare i numeri di una prestigiosissima carriera: 83 match tra i dilettanti con una sola sconfitta, tre ori mondiali e altrettanti europei e un titolo europeo EU; non meno prestigiosi i risultati tra le professioniste: 18 vittorie, due sconfitte e un pareggio ma soprattutto la gioia di aver conquistato il titolo mondiale IBF. A Simona resta un traguardo importante per il quale combattere giorno dopo giorno, la pugile italiana vuole avere una rivincita per il titolo WBC contro l‘ungherese Renata Szebeledi. Proprio la stessa avversaria che l’aveva battuta a Padova dopo essere stata a sua volta sconfitta nella prima sfida a Vicenza. Uno a uno palla al centro, ma a una come Simona non può certo bastare.

Oggi abbiamo una Galassi con un bagaglio importante da trasmettere alle più giovani, ma anche con una encomiabile grinta e desiderio di rimettersi in gioco. Una nuova avventura che è partita dalla scelta di lavorare coi fratelli Duran e  dall‘incontro vinto con la Vicze. Il prossimo capitolo di questa splendida storia potrebbe essere proprio la sfida mondiale.

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