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Ciclismo: il punto sugli italiani al Nord

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L’Italia si era lasciata molto bene, un anno fa, con la Ronde Van Vlaanderen, piazzando due atleti sul podio. Filippo Pozzato e Alessandro Ballan avevano terminato la loro gara rispettivamente in seconda e terza posizione alle spalle di un Tom Boonen in formato super. Quest’anno, invece, nessuno dei nostri è riuscito ad entrare tra i primi 10.

Alessandro Ballan, sfortunatamente, è stato escluso da questa parte di stagione per infortunio, e solo da poche settimane è tornato a pedalare. Da Filippo Pozzato, invece, ci si poteva aspettare molto di più. Un anno fa era stato il più forte sui muri, mostrando un’ottima accelerazione sull’Oude Kwaremont e riuscendo quasi a staccare Boonen sul Paterberg. L’altro ieri, invece, è stato sempre passivo, non riuscendo nemmeno ad accodarsi al primo gruppo di inseguitori  prima di essere definitivamente fermato da un problema al cambio durante l’ultimo passaggio sul Paterberg. La Roubaix di domenica sarà l’ultima chiamata per il Pozzato, che cercherà in tutti i modi di dare un senso ad una campagna del Nord fino ad orma più che deludente.

Venendo a mancare di fatto le due punte di un movimento, ottenere risultati importanti è difficile. Al Fiandre il miglior azzurro è stato Daniel Oss, 12esimo. Quello che è mancato, probabilmente, è stata la volontà di far saltare il banco dal punto di vista tattico. Inutile, per atleti come Oscar Gatto, Luca Paolini e lo stesso Oss aspettare gli ultimi muri per cercare di rimanere con Cancellara e Sagan. Sarebbe stato più adatto, probabilmente, provare da lontano come ha fatto Jurgen Roelandts, che in questo modo ha agguantato un podio altrimenti lontano dalle sue potenzialità in uno scontro diretto con i big.

A cinque giorni dalla Parigi-Roubaix le speranze azzurre sono risposte proprio in Pozzato. È adattissimo a questa corsa e potrebbe fare bene, data anche la mancanza di avversari di altissimo livello. Escludendo Cancellara, nessuno degli altri sembra imbattibile, anzi. Con un po’ più di coraggio potrebbe cambiare un copione che sembra già pronto per essere recitato. Daniel Oss dovrebbe tornare a compiti di gregariato per Thor Hushovd e Tailor Phinney e difficilmente avrà spazio per dire la sua. Luca Paolini potrebbe cercare, in qualche modo, di fare bene, sa leggere la corsa, ma non sembra al top della forma. Inutile nascondersi dietro un dito: se non dovesse arrivare un piazzamento di spessore, il passo indietro rispetto al 2012 sarebbe troppo grande.

Foto: Bettini

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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