Tennis
Coppa Davis: le dichiarazioni degli azzurri
Partito male e sotto di due set, rimonta e si guadagna un punto fondamentale per la squadra azzurra. Andreas Seppi in sala conferenze ricostruisce il sofferto successo in cinque set sul canadese Vasek Pospisil: 57 46 64 63 63 dopo tre ore e quindici minuti. “All’inizio non ho sfruttato le occasioni che mi ero costruito – spiega l’altaoatesino – subito il break al primo set, poi le tante palle break al secondo. Mi sono innervosito ed ho perso un po’ il ritmo, sbagliato troppo con il diritto”. Il capitano azzurro Barazzutti e tutta la panchina hanno sempre creduto in lui, anche nel momento più critico: “Devo ringraziare Corrado che, quando ero sotto di due set, mi ha detto di non essere negativo, di continuare a giocare su tutte le palle e che alla fine il mio tennis sarebbe venuto fuori”. E così è stato, come spiega lo stesso Andreas: “Nel terzo set ho alzato il livello, ho cominciato a servire meglio e soprattutto nel quarto e nel quinto da fondo campo giocavo meglio di lui, ero più solido e preciso. E’ stato importante centrare il break ad inizio terzo set, lui nei primi due aveva speso tanto ed ha perso un po’ di lucidità. E’ venuta fuori anche la mia maggior esperienza in match di cinque set. Portare a casa questo punto era fondamentale. E probabilmente, visto che abbiamo giocato cinque set, magari ho stancato Pospisil in vista del doppio”.
Una vittoria al quinto dopo aver rimontato le prime due partite resta impressa. Il 29enne altoatesino lo aveva già fatto nel 2005 a Torre del Greco battendo lo spagnolo Juan Carlos Ferrero. “Tutti i successi al quinto sono belli – dice Andreas – soprattutto quando arrivano in Coppa Davis, fuori casa e in un match come questo di Vancouver al quale teniamo tantissimo”. Una vittoria con dedica, anche se l’azzurro non vuole rivelare per chi: “Ha capito… non dico altro”.
Ora il pensiero è rivolto al prossimo avversario, Milos Raonic: “Contro di lui non potrò sprecare tanto nei primi due set come ho fatto con Pospisil, gli dovrò stare attaccato dall’inizio. Sarà fondamentale migliorare nella risposta, perché lui ha nel servizio il colpo migliore. Contro Posposil non ho risposto granché bene, con Raonic non posso permettermelo”. Purtroppo invece per Fabio Fognini è arrivata la sconfitta nel secondo match. Il ligure ha ceduto in tre set (64 76 75) al numero uno canadese Milos Raonic, autore di ben 25 ace. Il canadese ha fatto la differenza, oltre al servizio micidiale, con un break nel primo set, un doppio fallo all’inizio del tie break nel secondo e un altro break nel terzo. “Con un avversario così è sempre un terno al lotto – ammette Fabio – mi sono preso i miei rischi, l’ho detto anche al capitano, e purtroppo ho sbagliato. Ma ho perso la partita per pochi punti e non posso rimproverarmi nulla. Se giocherò il doppio? Decide Corrado, io sono pronto e a disposizione come sempre”.
Proprio Barazzutti, che contro il Canada ha raggiunto il primato di 29 panchine in Davis , fa un bilancio della prima giornata: “L’uno a uno era il risultato che in fondo ci attendevamo. Fabio ha disputato un ottimo incontro con Raonic, tenuto conto della superficie adatta alle caratteristiche del canadese, che ha un servizio devastante in particolare sul veloce. Fognini ad ogni modo ha tenuto il campo molto bene”. Poi su Seppi: “Ad Andreas capita talvolta di partire male e poi di giocare via via sempre meglio e recuperare. In Davis i match sono al meglio dei cinque set e hai il tempo di rientrare. Il primo set lo ha perso perché ha giocato male due, tre punti. Il secondo gli è scappato via perché era troppo arrabbiato e non riusciva a trovare il ritmo giusto, ma io anche quando era sotto di due set ero sempre fiducioso. Dal terzo in poi ha dominato”.
Ora il doppio che, come spesso accade in Coppa Davis, potrebbe diventare decisivo. “Parlerò con i ragazzi e deciderò la formazione”, dice Corrado ai giornalisti canadesi che gli chiedono chi giocherà. L’impressione è che i prescelti saranno Bracciali e Fognini.
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