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Ginnastica Artistica, le pagelle del primo quadrimestre

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A scuola, dopo quattro mesi di verifiche, si danno le schede di valutazione. Oggi si conclude il primo quadrimestre del 2013 e Olimpiazzurra vuole consegnare le sue pagelle alla ginnastica artistica prende le sue pagelle. Siamo in un momento di lieve stacco dopo il primo grande evento della stagione (gli Europei di Mosca) ed è giusto prenderla così, come un gioco. In attesa del prossimo importante appuntamento che, per noi italiani, sarà rappresentato dagli Assoluti ad Ancona (25-26 maggio).

 

Aliya Mustafina 10. Il massimo per la Reginetta che ha emozionato il suo pubblico agli Europei. Vincere in casa è un onore che in pochi sono riusciti a regalarsi nella storia dello sport. Trionfare in rimonta è da campionessa. Farlo quando si è in svantaggio di otto decimi a metà gara è da numeri uno. Titolo mondiale, bronzo olimpico, titolo europeo: un triplete magnifico per la tartara che entra definitivamente nel novero delle ginnaste più vincenti (e credo anche forti) di sempre.

 

Simone Biles 9,5. Quattro quinti delle Fierce Five d’oro a Londra non si allenano e riflettono sul loro futuro? Bene che problema c’è. Martha Karolyi ha un enorme bacino da cui attingere e ha trovato una nuova Venere nera. Dopo il trionfo di Gabrielle Douglas ai Giochi Olimpici, una nuova ragazza di colore, fresca seniores, sembra avere in mano il pallino del gioco a livello mondiale. A Jesolo l’abbiamo ammirata in tutto il suo splendore: forza, esplosività, grazia, mix inconfondibile che le ha fatto sfondare il sempre fatidico muro dei 60 punti. Se ai Mondiali ripeterà quella prestazione, dubito che le si possa sfilare l’oro. Super Amanar al volteggio, trave impeccabile con un paio di combinazioni rilevanti, parallele esagerate, corpo libero di regolare amministrazione. Non le ho dato il massimo dei voti, semplicemente perché la classicissima ha ovviamente un peso specifico inferiore rispetto al titolo di Mustafina.

 

Larisa Iordache 9. La più medagliata agli Europei. Ma la più sfortunata. Quattro podi, ma per ben tre volte la rumena si è dovuta accontentare del secondo gradino. Brucia il mancato titolo nel generale, soprattutto per come è sfumato. Lo scricciolo di Bucarest, però, riesce ad agguantare un meritatissimo oro alla trave. Dopo le amare Olimpiadi di Londra (funestate da un infortunio che ne ha impedito l’esplosione), la sedicenne è tornata alla grande ed è pronta a trovare il suo posto nel mondo della polvere di magnesio.

 

Mykayla Skinner 8.5. La statunitense a inizio febbraio è entrata nella storia della ginnastica artistica mondiale: prima donna a presentare in gara un doppio teso con doppio avvitamento (cliccate qui per vederla). Al corpo libero, la sedicenne prende una bella rincorsa, sfrutta la potenza dei suoi arti inferiori e vola in cielo. Corpo teso, gambe distese e chiuse, braccia lungo il corpo e si avvita, si avvita con una rotazione completa a 360 gradi. Questo è l’elemento più difficile che sia mai stato eseguito. Va oltre la H dello Tsukahara avvitato. Se sarà I o L lo scopriremo in futuro: se Mykayla lo presenterà in gare internazionali sarà la Federazione Internazionale ad esprimersi in merito.

 

Oksana Chusovitina 8. Che donna! Infinita. Compirà trentotto anni tra meno di due mesi ed è ancora qui a fare ginnastica ad altissimi livelli. Sei Olimpiadi all’attivo: vorrà arrivare fino a Rio de Janeiro, scommettiamo. Ma non riuscirà a  battere il record di partecipazione (otto) della nostra Josefa Idem. Ginnasta più longeva di sempre in attività, unica ginnasta ad aver trionfato dopo una maternità. E avrebbe detto la sua anche agli Europei se…l’Uzbekistan fosse all’interno dei confini del Vecchio Continente.

 

Queste a nostro avviso sono le cinque ginnaste che più hanno brillato, per un motivo o nell’altro, in questi primi 120 giorni del 2013 e che quindi meritavano più spazio in questo articolo. Non ci dimentichiamo però della giapponese Asuka Teramoto, della rumena Diana Bulimar, della corazzata cinese, delle statunitensi Katelyn Ohashi e Kyla Ross, gli ori di Steingruber al volteggio e la super prestazione di Afanaseva al libero.

 

E le italiane? Ovviamente il metro di giudizio è totalmente diverso rispetto a quello usato per le big. Ci soffermiamo su quelle più di interesse nazionale.

Un 7.5 ad Enus Mariani per il coraggio nel provare esercizi dal D Score molto, molto elevato tra cui spicca il 6.1 delle parallele di Padova. Questa è la strada giusta e il nostro grandissimo talento l’ha capita velocemente. Senza dimenticarci del successo alle parallele a Jesolo davanti alle americane e il secondo posto nel generale. La quindicenne ora ha sicuramente un obiettivo immediato nel mirino: gli EYOF di luglio per la consacrazione definitiva tra le juniores e la storica accoppiata con il titolo europeo.

 

Un altro 7.5 ad Elisa Meneghini. Fresca seniores, la comasca ha saputo sbalordire: settimo posto nel generale agli Europei, finale alla trave a Mosca, due successi nel generale in Serie A1, prima italiana a Jesolo dietro alle americane.

Un 7 a Giorgia Campana, frutto di un durissimo lavoro invernale e di una fame di ginnastica che non si è placata dopo la partecipazione alle Olimpiadi. Convocazione strameritata agli Europei, quinto posto finale sugli staggi, undicesimo nel generale, terzo posto a squadre con la Olos.

 

Un 7 per Adriana Crisci. Riacciuffare una convocazione in Nazionale a trent’anni, dopo undici anni di lontananza è un numero davvero di alta scuola. Il passo c’è, la voglia è incredibile, la convinzione immensa. Musica nuova ed esercizio nuovo al corpo libero, un duro lavoro sul volteggio (si potrebbe davvero andare molto lontani alla tavola…) e tanto altro. Le attenzioni sono rivolte tutte agli Assoluti di Ancona: ne vedremo delle belle.

 

Un 6.5 a Carlotta Ferlito. La medaglia di bronzo alla trave era alla portata e possibile da raggiungere. Bastava un’esecuzione migliore, qualche salto più ampio, un’uscita non errata e soprattutto infilare quella combinazione che ne ha “ammazzato” il D Score. Certo, i successi in Coppa del Mondo in Francia alzano il voto e appianano la delusione della diciottenne uscita in lacrime dal campo gara.

 

Non me la sento di dare un voto a Vanessa Ferrari. L’infortunio di Jesolo l’ha sensibilmente debilitata, inutile negarlo. Si è provata la magia, ma non è riuscita.

Siamo altamente convinti che la bresciana in un buono stato di forma sarebbe andata quasi sicuramente sul podio del corpo libero e sarebbe potuta entrate le cinque nel concorso generale agli Europei. La recupereremo nelle prossime settimane. Che si ripercorra la strada dei Giochi del Mediterraneo per rivivere la magia di Almeria 2005, quando arrivarono una vagonata di medaglie, preludio a quanto sarebbero successo nel 2006-2007?

 

Per Elisabetta Preziosa rimane l’amarezza per la mancata convocazione agli Europei. Erika Fasana la rimandiamo al secondo quadrimestre dopo l’infortunio alla tibie che ne ha impedito un ottimo rendimento in questo avvio di stagione.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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