Ciclismo
Giro del Trentino: tante indicazioni per la corsa rosa
Come da tradizione, il Giro del Trentino terminato venerdì ha dato interessanti indicazioni in vista dell’ormai imminente Giro d’Italia: alcuni hanno dimostrato un’ottima condizione, altri sono sembrati molto lontani dai loro standard.
Sicuramente, il vincitore Vincenzo Nibali ha dato prova di grandi gambe e grande “cattiveria” agonistica e mentale. Potrebbe davvero essere lui il favorito numero uno della corsa rosa, proprio in virtù di come si è comportato sullo strade trentine, venendo appoggiato da una squadra di altissimo profilo nella quale emergono il talentuosissimo Fabio Aru e il veterano Paolo Tiralongo.
Le gambe girano a meraviglia anche per Mauro Santambrogio. Il comasco della Vini Fantini ha chiuso la classifica finale ad appena 21” dallo Squalo dello Stretto, proseguendo sulla strada di un 2013 che gli sta dando grandissime soddisfazioni: certo, una corsa di tre settimane è tutta un’altra storia, però potrebbe realisticamente puntare ad un posto nei primi 7-8, oppure a vincere qualche tappa, soddisfazione che meriterebbe sicuramente. Comunque, quest’anno abbiamo ritrovato un ottimo talento.
Bradley Wiggins, forse, si è voluto nascondere. O forse, davvero, in montagna non ha il ritmo di Nibali. E il Giro non è il Tour, non si vince a cronometro. Attenzione però a dare per morto Wiggo perché, appunto, potrebbe aver deciso volutamente di non forzare.
Un discorso simile si potrebbe fare per Ivan Basso, ad essere molto ottimisti. Ma il varesino, rispetto a Wiggins, è sempre stato molto più indietro in gruppo, ha dato l’impressione di essere molto legnoso, non ancora al top della condizione. La Cannondale, poi, non è minimamente paragonabile, per le corse a tappe, a Sky o Astana. Insomma, la corsa rosa di Ivan, stando a quanto visto in Trentino…potrebbe non essere rosa.
foto Bettini
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