Oltre Cinquecerchi
Golf | Il punto sugli azzurri: un solo lampo, ma…
Poco spazio per le esaltazioni finora, ma molti presagi di un costante progresso con il passare delle settimane. Sostanzialmente, è questo il giudizio più razionale che può essere speso per i primi tre mesi del golf italiano versione 2013. Un gruppo di regolaristi che fa della costanza di rendimento il proprio dettame (ognuno sui suoi livelli chiaramente), fatta eccezione per un Edoardo Molinari che, in questo aspetto, sembra proprio non assomigliare al fratello Francesco. E’ di Dodo, infatti, l’unico vero squillo di questo inizio anno, con il 2° posto nell’Open di Malesia, ma dopo ben cinque eliminazioni al taglio consecutive.
Uno squillo arrivato probabilmente al momento giusto, con l’avvicinarsi del primo, vero, elemento di bilancio stagionale, il Masters di Augusta e l’imminente “sbarco” dell’European Tour nel Vecchio Continente, frangente in cui soprattutto Chicco Molinari sembra spesso ingranare le marce più alte. Il minore dei due fratelli, peraltro, si sta preparando in particolare proprio per il primo Major, naturalmente con la consueta continuità; la condizione, inoltre, sembra via via migliorare settimana dopo settimana.
Regolare anche Matteo Manassero, mai eliminato al taglio e sempre nei primi 25 della classifica; segnali di una maggiore maturità, oppure – molto più difficile – di regresso? Anche lui sarà ad Augusta a partire dall’11 aprile, per disputare il torneo che più di tutti gli altri, probabilmente, sogna di vincere e anche per lui sarà il primo esame di una lunga serie.
Si è rifatto prontamente, in Marocco, Lorenzo Gagli, con un 24° posto che ha scacciato via i fantasmi di una crisi dopo due ‘tagli’. Il fiorentino ha dimostrato che le due eliminazioni sono state semplici incidenti di percorso in una stagione, finora, oltremodo positiva.
Edoardo Molinari, come già detto, è Dr. Jekyll & Mr.Hyde; malissimo nei primi 2 mesi, fenomenale in Malesia, a corrente alternata in Marocco. L’impressione è che, con il passare dei tornei, Dodo possa trovare finalmente la sua giusta – e ottima – dimensione.
Sarà una vera e propria battaglia da qui a fine anno, invece, per Alessandro Tadini e Matteo Delpodio, il cui obiettivo principale è quello di mantenere la ‘carta’ per il circuito maggiore. La Race to Dubai attuale è sicuramente migliorabile, come d’altronde tutta la stagione dei nostri alfieri. La strada imboccata, però, è quella giusta.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com