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‘Italia, come stai?’: Fed Cup, ora la Russia; ginnastica, finalmente i giovani

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E’ stata durissima, ma alla fine l’Italia ha conquistato con merito la finale di Fed Cup, obiettivo che alla selezione tricolore mancava dal 2010. Un risultato prestigioso, ottenuto contro una Repubblica Ceca solidissima, oltre che bi-detentrice del titolo e n.1 del ranking mondiale.
Sulla terra rossa la nazionale azzurra si è confermata di gran lunga la nazionale migliore del pianeta, con due interpreti formidabili come Sara Errani e Roberta Vinci, senza dimenticare due riserve di lusso come Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, determinanti per cementare lo spirito di una squadra più unita e compatta che mai.
Non era una sfida semplice quella dell’Italia, contro una Petra Kvitova difficilmente battibile quando al top della condizione (come ha dimostrato nel match con la Errani) ed una Safarova sempre tignosa in questo genere di incontri. La grande protagonista della vittoria è stata dunque Roberta Vinci, a 30 anni capace di esplodere finalmente in tutto il suo talento con un tennis unico a livello planetario, fatto di continui rovesci in back, cambi di ritmo, palle corte, demi-volée e discese a rete. La tarantina non aveva mai vissuto un incontro di Fed Cup da protagonista in singolare, dunque quello odierno rappresenta per lei forse il punto più alto della carriera, in attesa magari di conquistare qualcosa di importante al Roland Garros.
Ed ora è tempo di pensare alla finale, anche se si disputerà addirittura tra oltre sei mesi, i primi di novembre. Si giocherà in casa contro la Russia e l’Italia cercherà (ovviamente sulla terra rossa) di conquistare il quarto trionfo negli ultimi otto anni. Facile intuire che molte delle chance azzurre dipenderanno da un’eventuale presenza di Maria Sharapova. La numero 2 del mondo non ha mai amato particolarmente questa competizione, tanto che vi ha preso parte in sole tre circostanze in passato con uno score di 3 incontri vinti ed 1 perso. La finale, inoltre, si disputerà due settimane dopo la conclusione del Masters di Istanbul: la 26enne siberiana, dunque, dovrebbe rinunciare a due settimane di vacanza per aiutare la propria nazionale a rivincere un titolo che manca dal 2008. Sarà disposta a farlo?
Con Sharapova sarebbe durissima (servirebbe vincere gli altri due singolari e giocarsi tutto in doppio), in caso contrario le possibilità delle azzurre aumenterebbero esponenzialmente.

I Campionati Europei di ginnastica artistica hanno portato in dote all’Italia due medaglie di bronzo nel settore maschile. Particolarmente significativa quella agguantata da Andrea Cingolani al corpo libero. Il movimento tricolore, infatti, da diversi anni aveva disperato bisogno di nomi nuovi da affiancare ai senatori Matteo Morandi e Alberto Busnari. La competizione disputata a Mosca pare aver finalmente dato segnali confortanti in questo senso. Cingolani, classe 1990, ha ottenuto uno splendido alloro in una disciplina dove possiede ancora ampi margini di miglioramento, con la possibilità di aggiungere delle difficoltà al suo esercizio che ne accrescerebbero il coefficiente. Il maceratese, inoltre, è uno specialista del volteggio e proprio in questo settore proverà nei prossimi appuntamenti ad assumere una caratura internazionale. Buoni anche i progressi mostrati da Ludovico Edalli, ginnasta di appena 19 anni bravo a cogliere un discreto 13mo posto nell’all-round e possibile protagonista futuro alle parallele. Insomma, qualcosa si muove, tenendo presente che i veterani non mollano. Matteo Morandi, bronzo olimpico in carica, si è confermato nel gotha degli anelli, mentre ad Alberto Busnari manca sempre quel pizzico di fortuna per riuscire finalmente a schiodarsi dal quarto posto: la tenacia, a lungo andare, pagherà.
In campo femminile, invece, venuta a mancare la “stella cometa” Vanessa Ferrari, menomata da un infortunio alla caviglia da cui non ha recuperato completamente, non sono arrivati podi. Un risultato oggettivamente pronosticabile alla vigilia. Carlotta Felito, annunciata come possibile erede proprio della 22enne bresciana, si è ormai assestata sui medesimi livelli da un paio di stagioni e non riesce a compiere quel salto di qualità necessario per consacrarsi tra le grandissime. Promossa la 15enne Elisa Meneghini, così come più che sufficiente è stato l’Europeo di Giorgia Campana, quinta alle parallele asimmetriche. Il movimento, nel complesso, gode di buona salute e produce sempre degli elementi di valore. Manca la stella in grado di imporsi a livello mondiale. Sarà Enus Mariani?

federico.militello@olimpiazzurra.com

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