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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi: il percorso della Doyenne

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261 km, durissimi, per arrivare alla vittoria. Un saliscendi pazzesco da Liegi ad Ans, nei sobborghi della stessa cittadina belga, passando per Bastogne. Una corsa storica, giunta alla 99esima edizione, che fa parte delle cinque Classiche Monumento del calendario internazionale. Andiamo scoprire il percorso che incoronerà, domenica, il vincitore della Decana delle Classiche.

Nonostante il percorso sia mosso praticamente dal primo all’ultimo metro, la prima ascesa ufficiale è Côte de La Roche-en-Ardenne, posta 70km dopo la partenza. Non certamente impossibile, servirà solo da antipasto per la successione infernale che ariverà successivamente. Discorso simile anche per la Côte de Saint-Roch, che però è più breve e ripida quanto spettacolare per il pubblico. Quando i corridori transiteranno in cima mancheranno 145km al traguardo. Aprirà le danze degli ultimi 100km la Côte de Wanne, quasi tre chilometri oltre il 7% di pendenza media. Subito dopo sarà il turno della Côte de Stockeu, un chilometro secco con pendenze che arrivano al 15% e che mediamente si attestano al 12%. Nei 30km successivi gli atleti si troveranno di fronte due salite più lunghe ma meno impervie: la Côte de la Haute-Levée e il  Col du Rosier. A 64km dal traguardo la Côte du Maquisard metterà altro acido lattico nelle gambe degli atleti, seguita poco dopo anche dal Mont-Theux. In entrambi i casi nulla di trascendentale, ma i chilometri di corsa a questo punto saranno più di 200.

Ai meno 38 la Côte de La Redoute, storica salita di questa corsa, di fatto aprirà la corsa vera. Ormai non si potrà più bluffare e i big potrebbero iniziare a muoversi in prima persona. La pendenza media, sui 2000 metri di ascesa, è dell’8%, ma le pendenze più importanti arriveranno nella parte centrale della Côte, superiori al 20%. Non ci sarà la Roche aux Faucones, per lavori, e il suo posto sarà preso dalla Côte de Colonster, meno impegnativa. A 17 km da Ans potrebbe comunque risultare decisiva, anche perchè le squadre potrebbero già essere disgregate. L’ultima asperità sarà la Côte de Saint-Nicolas, un trampolino naturale in grado di lanciare verso la vittoria gli atleti più forti, ribattezzata “la salita degli italiani”. Proprio su questa asperità, 1,2km all’8% di pendenza media, lo scorso anno partì Iglinskiy, poi vincente. Anche l’ultimo chilometro e mezzo tende verso l’alto può essere importante, dato che le energie saranno ormai quasi esaurite. Vietato distrarsi, anche sotto lo striscione dell’ultimo chilometro.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: tvn-2.com

 

 

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