Scherma

Margherita Granbassi, il ritorno di una campionessa

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Due anni fa l’infortunio che pareva averla allontanata per sempre da quel mondo che lei ama e che le ha dato tanto: un oro e un argento mondiali nonchè un bronzo olimpico, solo per restare a livello individuale. Ma Margherita Granbassi, che nel frattempo abbiamo avuto modo di apprezzare anche come giornalista e conduttrice televisiva sulle reti della RAI, non si è mai arresa e ha fatto di tutto per poter tornare un giorno a calcare le pedane della scherma: lei che assieme a Valetnina Vezzali e Giovanna Trillini era salita sul podio olimpico di Pechino per prendere una medaglia di bronzo olimpica, lei che le altre due compagne di avventura le aveva regolate due anni prima nello storico Mondiale di Torino, dove si è laureata Campionessa del Mondo di fioretto.

La vittoria ottenuta l’altro giorno al suo rientro in pedana, seppure in una gara di qualificazione regionale, ha tutto il sapore di una favola a lieto fine: l’operazione, la riabilitazione, le lunghe ore passate in palestra a ridare tono e muscoli alle gambe, la ripresa dell’attività schermistica, fino alla gara di sabato ad Ariccia, combattuta con la fame e le motivazioni di un’esordiente che vuole sfondare ad alto livello. Ora il suo sogno (che spera di tramutare in obiettivo) è quello di trovare ancora un posto nella squadra azzurra e, chissà, magari calcare le pedane olimpiche fra quattro anni a Rio: una missione che appare oggi ai confini dell’impossibile, vista la concorrenza numerosissima e di altissima qualità presente in nazionale adesso (piano ulteriormente complicato dall’assurda regola olimpica dell’alternanza delle armi che esclude da Rio 2016 proprio la prova a squadre di fioretto femminile, riducendo ulteriormente i margini di manovra); ma è pur vero che gli unici limiti che esistono sono quelli che noi stessi ci poniamo. E in questo caso, Margherita Granbassi non se ne pone alcuno, anche se la strada è naturalmente lunga e irta di ostacoli e gli scalini da salire sono molti: un primo, importante passo, potrebbe essere strappare il pass per i campionati italiani assoluti che si terranno proprio nella sua Trieste. Da lì, dal golfo, si può poi lasciare partire libera la nave dell’immaginazione e lanciarla vento in poppa verso Rio de Janeiro.

photo: Augusto Bizzi

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