Ciclismo

Parigi-Roubaix: come battere Cancellara?

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Domani, nelle strade tra Compiegne e Roubaix, tutti gli occhi saranno puntati su Fabian Cancellara, che dopo le prestazioni delle ultime settimane è il favoritissimo per vince la terza Monumento stagionale.

Come si può, probabilmente nella sua corsa preferita, batterlo dopo le dimostrazioni di forza di Harelbeke e Fiandre? Bisogna andare a scovare i punti deboli, suoi e del team. Partiamo, dunque, escludendo le tattiche suicide. Nessuno, probabilmente, tra gli sfidanti può competere nel testa a testa. Chi perchè non è in forma, chi perchè non è atleticamente in grado di farlo. Sarà inutile, dunque, aspettare tutti in gruppo il Carrefour du l’Arbre, dove lo svizzero potrebbe tranquillamente staccare gli avversari.

Nonostante sia probabilmente il passista più forte dell’ultimo decennio, non può inseguire tutti per centinaia di chilometri. Gli avversari dovrebbero cercare di isolarlo dai compagni di squadra già abbastanza lontano dal traguardo. La Foresta di Arenberg, tratto in pavé storico della corsa, potrebbe fare al caso di tutti coloro che volessero fare una prima scrematura del gruppo. A quel punto, potrebbe prendere vita un attacco importante al quale lo svizzero dovrà prestare attenzione: senza squadra, difficilmente potrebbe recuperare su 5-6 atleti di seconda fascia solo con le sue, anche se immense, forze. Con seconde linee intendiamo tutti coloro che non si chiamino Cancellara, favorito unico per questa corsa.

Inutile dire che, anche con una tattica studiata perfettamente a tavolino, non è detto che sulle strade sconnesse del nord della Francia le gambe possano portare a compimento il loro lavoro alla perfezione. “Tra il dire il fare c’è di mezzo il mare”, si dice. Eppure, si può quantomeno provare. Ci si aspetterebbe un atteggiamento diverso dall’attendismo di domenica scorsa al Giro delle Fiandre, quando la Locomotiva di Berna è stata di fatto scortata dagli avversari fino agli ultimi due muri, dove ha fatto la consueta differenza.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Gregor Brown

 

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