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Prandelli: “Largo ai nuovi italiani”

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Cesare Prandelli, dal suo insediamento sulla panchina della nazionale di calcio a seguito dei Mondiali del 2010, ha portato una nuova mentalità sia sul piano del gioco (parola d’ordine, la qualità) che su quello culturale. In particolare, sin dall’inizio il ct di Orzinuovi era stato chiaro su un punto: dar vita ad un’Italia multietnica, puntando anche sui cosiddetti ‘nuovi italiani’, tra i quali ricordiamo Amauri, Ledesma, Thiago Motta, Osvaldo e Schelotto, oltre naturalmente alle stelle Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy.

In visita in Israele con Antonio Cabrini, ct della nazionale di calcio femminile, Prandelli si è detto felice per la nomina a ministri di Josefa Idem e Cecile Kyenge, lanciando un messaggio importante: “Non dobbiamo avere paura o preoccupazioni nei confronti delle persone che hanno idee e soprattutto quando si ha a che fare con persone che hanno qualità. In qualsiasi campo la qualità paga sempre“.

Il 55enne, inoltre, si è soffermato sulla sua nazionale multietnica che ha in Balotelli ed El Shaarawy le sue punte di diamante: “Secondo me danno qualcosa in più, ti arricchiscono, ti danno la possibilità di capire un modo diverso di vedere le cose. In questo modo ti apri a livello mentale e sei predisposto ad ascoltare, cosa che spesso invece non si fa: non si ascolta“.

Foto: Getty Images

federico.militello@olimpiazzurra.com

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