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Rugby, Italdonne: le prove non finiscono mai

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I giudizi sono unanimi: la nazionale femminile di rugby, mai come quest’anno, sta dimostrando un gioco di altissimo livello. Abbiamo battuto la Francia, due volte la Scozia, Samoa, perso di un solo punto con il Galles e messo in dubbio il Grande Slam delle irlandesi. La Azzurre sembrano crescere di partita in partita, la sfida con la Scozia ha messo in luce  un gruppo compatto, che fa di una rocciosa e organizzatissima difesa il terreno fertile dal quale far germogliare, leggere, le azioni dei trequarti.

Eppure, tutto ciò non basta. La qualificazione a Francia 2014 non è ancora garantita. La cervellotica formula che rende il cammino ben più impervio delle dirette concorrenti costringerà le ragazze dell’aquilano Di Giandomenico ad affrontare l’ennesimo ostacolo. Il torneo, infatti, prevede una classifica complessiva dove le prime due accedono alla Coppa del Mondo, ma ogni squadra gioca solo tre partite; e mentre l’Italia deve affrontare  tutte e tre le altre candidate al mondiale, Spagna Scozia e Samoa hanno di fatto due match molto semplici, con Svezia e Olanda, e il solo probante impegno contro le Azzurre.

Si sa, il rugby non propone scorciatoie, e anche in questo caso il sentiero verso Parigi richiede sacrificio e fatica, più del previsto, forse anche più di quanto sarebbe lecito aspettarsi, ma siamo sicuri che l’Italia, questa Italia, ce la può fare. L’ultimo ostacolo non sarà certo facile, i risultati da pallottoliere con il quale le iberiche hanno sotterrato Svezia e Olanda (55-0 e 78-0) confermano le ipotesi di una nazionale spagnola che, integrate le professioniste del sevens, vuole fare sul serio. Calcolatrice alla mano ci basterebbe anche una sconfitta con bonus, ma pensarci sarebbe pericolosissimo, come sarebbe deleterio lasciarsi cullare dai ricordi delle ultime nette vittorie nei precedenti confronti. Servirà soffrire, come sempre nel rugby, ancor più in quello femminile, mai per la strada più semplice, siamo però sicuri che una volta raggiunto il traguardo le Azzurre  avranno forse vinto la battaglia più ardua:  conquistare definitivamente il rispetto incondizionato del mondo ovale, e non solo al femminile…

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