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Scherma: il bilancio dei Mondiali giovanili di Porec

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I mondiali di Porec, riservati a i cadetti e ai giovani Under 20, sono andati in archivio ieri con l’assegnazione delle ultime due medaglie, ovvero la sciabola femminile a squadre, vinta dagli USA (nella foto U.S. fencing association), e il fioretto maschile sempre a squadre, con la vittoria che ha arriso ai nostri azzurri.

Proprio dagli azzurri bisogna partire nel tracciare questo bilancio generale: 15 medaglie in totale, di cui cinque d’oro. Dell’intero bottino, quattro arrivano dai cadetti, con  l’oro di Francesco Ingargiola, l’argento di Tommaso Ciuti (entrambi nel fioretto maschile, in una finale tutta italiana) e i bronzi di Erica Cipressa (fioretto femminile) e Marco Lecci (sciabola maschile). Il resto arrivano dai giovani Under 20, pronti per fare il grande salto negli assoluti. Il fioretto si conferma terra di conquista azzurra, con l’oro in entrambe le prove a squadre (sempre a scapito degli Stati Uniti), la doppia medaglia nella prova individuale femminile con l’oro di Camilla Mancini (clicca qui per leggere la sua intervista) e il bronzo di Francesca Palumbo, e per finire l’argento di Lorenzo Nista nella prova individuale maschile. Due bronzi sono arrivati dalla sciabola, con Martina Criscio e Francesco D’Armiento nelle prove individuali, cui si aggiunge il bell’argento conquistato dai ragazzi nella prova a squadre. Da ultimo, soddisfazioni anche dalla spada, con il bronzo di Andrea Santarelli, il bronzo della regazze della spada con una super prova di Alberta Santuccio in finale e l’oro dei ragazzi. Con un bilancio così, la vittoria nel medagliere finale è stata logica conseguenza.

Al secondo posto del medagliere assoluto troviamo gli Stati Uniti: il movimento schermistico americano è molto cresciuto negli ultimi anni e i risultati di questi mondiali lo confermano. Sono ben 10 le medaglie portate a casa dagli americani, di cui tre d’oro. La selezione a stelle e strisce può contare infatti su elementi di notevole spessore, che malgrado la loro giovane età (a volte addirittura cadetti) vantano già grande esperienza nella scherma dei grandi, facendo presenza fissa e bella figura nelle tappe di coppa del mondo: è il caso dei fiorettisti Massialas (campione del mondo di fioretto individuale Under 20) e Imboden, oppure di Lee Kiefer (anch’essa fiorettista, numero 7 del ranking assoluto e medaglia di bronzo ai mondiali assoluti di Catania 2011) , Sage Palmedo e Adrienne Jarocki, colonne del quartetto che ha battuto la Francia nella finalissima della prova a squadre di sciabola femminile Under 20.
A proposito di Francia: a Porec i transalpini hanno terminato molto lontano dal vertice del medagliere, senza alcun oro e con solo tre medaglie di cui due d’argento. Negli incroci con l’Italia, sono sempre usciti sconfitti: è stato così nel fioretto femminile a squadre, malgrado la partenza a rilento delle nostre , è stato così nella prova a squadre di spada femminile.

Chi sta bene è la scuole est europea con Russia, Ucraina e Ungheria che hanno conquistato in totale sedici medaglie: nove vengono dalla Russia, quattro di marca magiara e tre per l’Ucraina. Bene anche la Germania, con un oro (ahinoi a spese degli azzurri nella prova a squadre di sciabola maschile Under 20) e tre bronzi. Stupisce il solo alloro conquistato dalla Cina come le sole due medaglie conquistate dalla Corea.

Da ultimo, una considerazione si rende necessaria sfogliando il medagliere: la presenza di paesi “esotici” schermisticamente parlando, segno che ormai di fiorettisti, sciabolatori e spadisti di alto livello se ne producono ormai in ogni parte del globo. E così vediamo che han vinto medaglie schermidori israeliani (un oro), greci (un argento nella sciabola cadetti con la Goudoura, sul solco scavato dalla Vougiouka a livello senior), messicani, brasiliani e argentini: un allargamento che non può portare altro che benefici a questo sport, sempre più globale, sempre più aperto alle nuove scuole che pian piano cercano di rosicchiare l’enorme gap che ancora le separa dalla scuole schermistiche classiche, le quali dal canto loro vengono pungolate a non sedersi sugli allori e a cercare di migliorarsi continuamente.

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