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Scherma: polemiche e medaglie, il mondiale di Fichera e Santarelli

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Li avevamo conosciuti a inizio stagione come due amici inseparabili che condividevano sogni e ambizioni. Con la spada in mano e la maschera abbassata sul volto hanno dimostrato di essere all’altezza delle aspettative. Marco Fichera ha vinto la sua seconda classifica di Coppa del Mondo under 20 ed è stato argento europeo, Andrea Santarelli ha conquistato il titolo continentale e il bronzo mondiale di categoria. Insieme con Simone Esposito e Gabriele Cimini sono stati oro a squadre sia agli Europei che al campionato del mondo e ora preparano il passaggio tra gli assoluti. Olimpiazzurra li ha sentiti dopo la loro esperienza a Porec per farsi raccontare aneddoti ed emozioni.

Olimpiazzurra: Andrea, sei stato campione europeo e bronzo mondiale. Sei soddisfatto o speravi in qualcosa di più?
Andrea Santarelli: «Ovviamente sono molto soddisfatto delle due medaglie, specialmente perché non ne avevo mai preso una individuale a un Mondiale giovani, considerando che ero stato anche due anni fa campione europeo. C’è comunque il rammarico perché una volta che sei lì cerchi sempre di vincere, anche se non sempre ci si riesce».

OA: Marco, quell’eliminazione ai quarti brucia ancora? Volevi salire sul podio e non ce l’hai fatta per un pelo. Forse non solo per colpa tua.
Marco Fichera: «Sì, mi fa molto male la sconfitta perché come avevo detto, ho preparato il mondiale nel migliore dei modi, ma già dall’inizio della fase finale ho visto che non riuscivo ad esprimermi come volevo. Non voglio parlare  delle decisioni arbitrali perché già sono state dette tante cose e aggiungerne altre non mi sembra il caso. Ci sono state veementi contestazioni da parte dell’intera delegazione che non hanno portato a nessuna correzione! Tutto ciò fa ancora male ma fa parte dello sport. Non è stata la prima e non sarà l’ultima volta! (Speriamo di no magari)».

OA: Entrambi siete stati eliminati da atleti asiatici sconosciuti. Sono così difficili da affrontare?
MF: «Gli asiatici sono mine vaganti perché non si conoscono, e questo comporta notevoli difficoltà nell’incontrarli. A volte non rappresentano dal punto di vista tecnico nemmeno delle punte di diamante ma essendo sconosciuti possono metterti in difficoltà. E batterti come è avvenuto per me e anche a Santarelli».
AS: «Con Sun è stato difficile perché non lo conoscevo, mentre lui forse conosceva me. Inoltre era un asiatico atipico, e mi ha spiazzato».

OA: Ci sono state parecchie contestazioni con gli arbitri. Marco ha anche improvvisato un sit-in di protesta nella prova a squadre. Ce l’avevano con voi?
AS: «Per quanto mi riguarda, non credo che gli arbitraggi mi abbiamo personalmente avvantaggiato o svantaggiato. Nella prova a squadre l’arbitro non è stato all’altezza della situazione (una finale mondiale) anche se alla fine non ha alterato il punteggio».
MF: «Non ho mai pensato di essere un perseguitato perché penso che gli arbitri facciano del loro meglio durante gli assalti. Più che altro ho avuto un po’ di amarezza nel vedere che comunque alcune decisioni, magari a volte facili, non sono state chiarite nel tempo dovuto e con le giuste decisioni. Ribadisco però che penso, e anzi sono sicuro, che l’intera classe arbitrale faccia del proprio meglio per arbitrare in maniera corretta. Nel momento in cui mi hanno tolto i rossi sono stato soddisfatto perché con quel gesto ho dimostrato che in fin dei conti la ragione viene a galla. Era eclatante l’errore e giustamente è stato posto un rimedio. Non potevo, nel rispetto dei miei compagni e dell’intera delegazione, permettere che riprendesse il match senza la giusta correzione. E quello penso fosse l’unico modo».

OA: La prova a squadre è stata una cavalcata trionfale. Ancora una volta vi siete confermati i più forti. La spada italiana sembra avere un futuro assicurato.
AS: «Beh sembra di sì. Saranno le pedane a dimostrarlo. Io, come tutti i miei compagni, farò del mio meglio per arrivare a traguardi prestigiosi».
MF: «Credo che fossimo indubbiamente la squadra più forte, e lo abbiamo dimostrato con i punteggi rifilati agli avversari. Per il futuro non vorrei pronunciarmi più di tanto. Comunque spero di poter dare il mio contributo anche nella squadra assoluta».

OA: Il vostro saluto agli avversari, in cui simulavate una sparatoria, ha destato polemiche. Così avete deciso di cambiarlo. Siete pentiti della prima scelta?
AS: «Sì, ha destato delle polemiche (forse un po’ eccessive) tanto da farci minacciare del nero nel caso in cui l’avessimo ripetuto anche contro la Spagna. Lo hanno giudicato un gesto antisportivo anche se le nostre intenzioni erano completamente diverse. Alla fine abbiamo sostituito il mitra con un mazzo di fiori per far capire che l’Italia era agguerrita ma anche sportiva».
MF: «Non ci siamo pentiti della scelta in quanto non voleva essere un gesto brutale, bensì scherzoso. Infatti durante il primo assalto con Israele i ragazzi avversari sono stati al gioco facendosi cadere per terra. Purtroppo è stato interpretato in altro modo e questo ci dispiace. Lo abbiamo sostituito con un mazzo di fiori per dimostrare che l’Italia non voleva portare avanti nessun ideale bellico o quant’altro, ma che era solo un siparietto scherzoso».

OA: È stata la vostra ultima stagione tra i giovani. Siete pronti per il grande salto?
AS: «Mi dispiace lasciare l’under 20 perché si era creato un gruppo molto affiatato. Sono comunque pronto per gli assoluti e per dimostrare il mio carattere, la mia grinta e per dare il massimo. Sempre».
MF: «Per la categoria assoluta mi sento più o meno pronto. Ci sono delle cose da migliorare e c’è da acquisire quell’esperienza che ancora manca, ma che man mano che farò le gare andrà sempre più aumentando. Spero di riuscire a riproporre i risultati dell’under 20 negli assoluti e magari di fare qualcosa in più.
Infine vorrei aggiungere che, anche se questo mondiale non ha portato la medaglia individuale sperata, rimango contento per la vittoria della mia seconda classifica di Coppa del Mondo individuale, dell’argento individuale all’Europeo, della vittoria del campionato Italiano e degli ori a squadre agli Europei ed ai Mondiali. Oltre al fatto di non essere sceso mai dal podio in questa stagione tranne che al mondiale individuale».

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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