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Sollevamento pesi: la Russia domina l’Europa. Italia sesta

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Si sono conclusi ieri i Campionati Europei di sollevamento pesi di Tirana. Il bilancio è palesemente favorevole alla Russia, che chiude al comando di tutte le classifiche: 36 medaglie conquistate, di cui 20 d’oro; 7 titoli ed 11 medaglie tenendo conto solamente delle classifiche totali delle varie categorie. La Russia è storicamente la padrona di questo sport in Europa, ma ciò che sconcerta, ed in un certo modo scoraggia la concorrenza, è la continua progressione dei risultati russi: l’anno scorso, ad Antalya, avevano chiuso con 32 medaglie e 14 titoli, di cui 5 nel totale. Un risultato già di per sé straordinario, che è stato nettamente migliorato quest’anno.

Alle spalle della Russia si conferma l’Azerbaijan, con 14 medaglie e 7 titoli. Per gli azeri il bilancio resta sostanzialmente invariato, visto che vincono un argento in più ma due bronzi in meno rispetto ad Antalya.

Il terzo posto è dell’Ucraina, con tre ori e due bronzi, mentre il quarto se lo contendono la Bielorussia e la Moldavia: i bielorussi si impongono in numeri di ori (4 contro 2), ma la Moldavia è davanti sia in termini di medaglie (9-7) che tenendo conto unicamente del medagliere delle prove totali, dove sono davanti persino nei confronti dell’Ucraina.

Con le sue 4 medaglie, tutte conquistate il primo giorno grazie a Genny Pagliaro ed a Mirco Scarantino, l’Italia chiude al sesto posto in entrambi i medaglieri (delle singole prove e del totale), anche se dietro si trovano Paesi che hanno vinto più medaglie. In particolare, abbiamo al settimo posto la Bulgaria, con 11 medaglie, ed all’ottavo la Romania, con 13.

Gli incoraggiamenti del pubblico aiutano i pesisti di casa, infatti l’Albania vince sei medaglie, raddoppiando il risultato del 2012. Nella top 10 troviamo anche la Spagna, mentre la Georgia ne è subito fuori.

Un discorso a parte merita la Turchia, in netta involuzione: dal terzo posto degli Europei di casa con 21 medaglie, i turchi passano ad un unico argento nel 2013, al pari di Lettonia ed Armenia. Certo, è normale che il risultato casalingo sia stato migliore, ma questo non spiega le proporzioni della disfatta turca, che è da imputare principalmente ai numerosi casi doping riscontrati nell’ultimo anno.

Compaiono nel medagliere anche Belgio, Lituania e Francia, mentre sparisce la Polonia, sesta ad Antalya 2012: anche in questo caso, il doping è una delle cause principali.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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