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Sport e terrorismo: quando una festa diventa tragedia
Intorno alle ore 15 locali, due bombe sono esplose ieri a Boston, nei pressi dell’arrivo della maratona più antica del mondo. Non si conoscono ancora gli autori questo gesto, mentre il bilancio parla di tre morti ed oltre cento feriti.
Allo stesso tempo, come sempre accade, un evento tragico viene mediaticamente amplificato se avviene in occidente, ancor più se si tratta degli Stati Uniti, nel caso di catastrofi naturali come di attentati. A dimostrazione di ciò, senza scomodare i morti che quasi tutti i giorni insanguinano le strade di Gaza, Baghdad o Kabul, basta prendere un esempio di un evento molto simile. Nel 2008, un attacco suicida ha causato una dozzina di morti ed almeno 100 feriti alla partenza della maratona che celebrava il nuovo anno nello Sri Lanka. Tra i morti, vi furono anche un ex maratoneta olimpico cingalese e l’allenatore della nazionale di atletica dell’isola.
Ma gli eventi sportivi macchiati dal sangue di attentati non si fermano qui: il più celebre, è sicuramente quello dei Giochi Olimpici di Monaco 1972, quando 11 membri della squadra israeliana, un poliziotto tedesco e 5 terroristi del gruppo militante palestinese Settembre Nero rimasero uccisi.
Lo sport più bersagliato è però probabilmente il cricket: diversi attentati hanno colpito le squadre dei Paesi dell’Asia meridionale, soprattutto in Pakistan, ma anche i team di Australia e Nuova Zelanda sono stati vittime di attacchi quando si trovavano a giocare in trasferta in queste aree.
Neanche il calcio è esente da attacchi terroristici nella sua storia: basta ricordare la bomba del 2002 al Santiago Bernabeu di Madrid, piazzata da alcuni militanti dell’ETA, e l’attacco all’autobus del Togo, alla vigilia della Coppa d’Africa in Angola, da parte dei ribelli della regione di Cabinda.
È chiaro che i grandi eventi sportivi costituiscono uno scenario ideale per un attentato: la grande attenzione mediatica ed il numero potenzialmente elevato di vittime rendono queste manifestazioni un bersaglio appetibile qualora si voglia manifestare una qualsiasi idea o un disagio che non si riescono ad affermare altrimenti. Non a caso, spesso vengono prese misure di precauzione eccezionali in occasione delle competizioni più importanti, come avvenuto di recente ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Al momento non conosciamo le ragioni dell’attentato di Boston, potrebbe anche trattarsi di un caso isolato: quello che è certo, è che gli attentatori hanno voluto mettere in pratica un gesto spettacolare e visibile al mondo intero.
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com