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Ciclismo

A Polsa il ciclone Nibali: Giro ai piedi dello Squalo

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Non poteva mancare il sigillo di Vincenzo Nibali su un Giro d’Italia finora controllato in tranquillità, ma senza quel marchio che sancisce in maniera inequivocabile il suo predominio. In attesa di sapere che ne sarà della corsa nei prossimi due giorni, lo Squalo mette altro fieno in cascina e soprattutto conquista un prestigiosissimo successo parziale, imponendosi nella cronoscalata Mori-Polsa.

Con l’ormai fidata sorella pioggia al fianco, vera compagna di tutti i corridori di questo Giro, Nibali domina, anzi cannibalizza questa tappa. Già ad occhio la pedalata del siciliano sembra di gran lunga migliore di quella di tutti gli altri concorrenti: il cronometro poi, sancisce il suo predominio. 44’29”, un tornante divorato dopo l’altro, uno sprint continuo, 58” meglio dell’ottimo Samuel Sánchez, corridore quanto mai irregolare che però un pensierino a questo successo lo stava facendo da una mezz’oretta abbondante, prima che lo Squalo lo affogasse. Terza piazza per un altro cuore di Sicilia, quel Damiano Caruso chiamato in extremis a sostituire Basso in Cannondale e vera sorpresa di giornata, quindi Michele Scarponi e Rigoberto Urán, autore di una buona rimonta nel finale. Male Cadel Evans, oltre la ventesima posizione a 2’35” da Nibali, che in classifica generale ha ora 4’02” sull’australiano, 4’12” sul colombiano e 5’14” sul marchigiano. Champagne già in ghiaccio, scaramanzie a parte, perché nessuno sembra in grado di impensierirlo, nonostante manchino due frazioni molto impegnative.

Domani, appunto, salvo molto probabili modifiche per via delle avverse condizioni meteo, è in programma uno splendido tappone: 139 km da Ponte di Legno a Val Martello attraverso Gavia e Stelvio.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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