Ciclismo

Apoteosi di Vincenzo Nibali sulle Tre Cime

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Vincenzo Nibali chiude in un modo fantastico il Giro d’Italia, andando a trionfare sulle Tre Cime di Lavaredo, sotto una fitta e immancabile nevicata, e suggellando così la sua vittoria finale. Un’azione pazzesca quella dello Squalo, una prova di classe, di forza e di intelligenza tattica davvero perfetta.

La giornata inizia con il piacentino Giairo Ermeti (Androni), l’australiano Adam Hansen (Lotto Belisol), il russo Pavel Brutt (Katusha) e il redivivo ucraino Yaroslav Popovych (RadioShack)  in fuga poco dopo la partenza, rimanendo davanti fino ai piedi delle Tre Cime, con l’Euskaltel e la Colombia che si incaricano dell’inseguimento. Pavel Brutt è l’ultimo ad arrendersi sotto i colpi di un gruppetto tra i quali il più in forma è l’umbro Eros Capecchi (Movistar), che per un certo periodo resta al comando in solitaria. Poco oltre i tre chilometri dal traguardo, è però Vincenzo Nibali a muoversi in prima persona; le sue accelerazioni, senza mai voltarsi, sfiancano gli altri big.  La maglia rosa raggiunge la testa della corsa e la supera senza difficoltà, mentre dietro si forma un plotoncino dominato dai colombiani (Urán, Betancur e Duarte). Non c’è niente da fare: lo Squalo sbuca dalla sempre più intensa tormenta e va a cogliere una vittoria di assoluto prestigio. A 17” Fabio Duarte (Colombia) brucia in volata Urán e Betancur; quinto un eccellente Fabio Aru. Cadel Evans arriva invece ad oltre 1’40” e perde la seconda posizione a vantaggio dell’atleta della Sky, mentre Betancur strappa la maglia bianca di miglior giovane al polacco Majka.

Domani si chiude con il carosello di 197 km, completamente piatti, tra Riese Pio X e Brescia:  il Giro è dello Squalo.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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