Calcio

Coppa Italia: Roma 0 – 1 Lazio, le pagelle

Pubblicato

il

E’ la Lazio la squadra vincitrice della Coppa Italia 2013. I biancocelesti si aggiudicano il trofeo grazie ad un gol del bosniaco Lulic che spezza l’equilibrio di una partita complicata e nervosa regalando il trofeo agli uomini di Petkovic.
Ecco le pagelle:

LAZIO (4-5-1)

Marchetti, 6: vive un pomeriggio abbastanza tranquillo in cui gli arrivano tiri per lo più dalla distanza. Rischia soltanto su una punizione che è bravo e fortunato a disinnescare, con l’aiuto della traversa.

Konko, 6.5: preziosissimo il recupero del terzino nei giorni precedenti alla partita. L’esterno, infatti, è padrone della fascia ed insieme a Candreva costituisce un’ottima catena sul binario di destra

Biava, 7: partita praticamente perfetta per il centrale d’esperienza laziale. Imbavaglia prima Destro e poi Osvaldo da vero leader del pacchetto arretrato.

Cana, 6: ha il compito di non fare rimpiangere l’assenza di Andre Dias e riesce nella sua opera senza correre rischi e facendo sempre la cosa giusta.

Radu, 6.5: Petkovic gli affida la marcatura di Lamela e lui esegue. Non concede nulla regalando una solida copertura anche al suo compagno di squadra Lulic che tranquillo può spingersi in avanti cercando fortuna.

Ledesma, 6: come al solito cerca di mettere ordine nel cuore del gioco e finchè la condizione fisica glielo consente ci riesce in modo discreto. Nel secondo tempo è costretto ad alzare bandiera bianca e a lasciare spazio a Mauri. (Mauri, 6.5: gettato nella mischia, per favorire i maggiori inserimenti dei centrocampisti biancocelesti, si rivela utile nel creare spazi per il gioco offensivo.

Onazi, 7: Non lascia respirare Totti per un momento durante l’arco di tutti i 90 minuti. E’ un mastino alle calcagna del capitano giallorosso ed è pronto alla battaglia in qualsiasi momento. (Ciani,: sv)

Candreva, 7: Dal suo piede nascono i maggiori pericoli per la difesa giallorossa, frutto di serpentine ubriacanti e cross a getto continuo. Stravince il duello con Balzaretti sulla fascia destra e proprizia, con un traversone, il gol del vantaggio laziale.

Hernanes, 5: tutti si aspettano che sia la sua partita e invece il brasiliano delude con una prestazione opaca. Fatica già dai primi minuti di gara, quando non trova la corretta posizione in campo e va via via perdendosi. (Gonzalez, 6: entra e alza la diga a centrocampo)

Lulic, 7.5: è l’uomo della storia per i biancocelesti. Inesauribile sulla fascia sinistra cerca sempre di creare situazioni che portino alla via della rete, talvolta con cross pericolosi, talvolta con tagli verso il cuore dell’area di rigore, da cui scaturisce il goal che manda la Lazio in paradiso

Klose, 5.5: il tedesco lotta da solo per oltre un tempo contro i centrali romanisti e spesso finisce per perdersi in lotte fisiche che lo portano solo a sfiancarsi senza ottenere risultato.

Petkovic, 7.5: corona la prima stagione italiana regalandosi un titolo. Arrivato nel Bel Paese come un perfetto sconosciuto ha dato alla Lazio un’identità di gioco ben definita ed ha saputo creare una squadra solida e affiatata portando a termine un’ottima annata per i colori biancocelesti.

ROMA (4-2-3-1)

Lobont, 5.5: ottimo il comportamento del portiere romanista nel primo tempo, quando compie due ottimi interventi prima su Lulic e poi su Klose. Nella ripresa però, è complice sul gol che decide il match non smanacciando il pallone in modo corretto.

Marquinhos, 5: perde il duello con Lulic e non regala una prestazione impeccabile dal punto di vista difensivo. Si vede che non è un terzino di ruolo e cerca di adattarsi come può.

Burdisso, 6: ingaggia un duello molto fisico con Klose uscendone vincitore, dal momento che il tedesco è inefficace in zona goal. Uno dei pochi a salvarsi in tutta la Roma.

Castan, 5.5: si incaponisce in discese palla al piede che spesso producono pericoli per la sua stessa retroguardia e nel secondo tempo soffre l’ingresso in campo di Mauri.

Balzaretti, 4.5: il terzino che poco più di un’estate fa incantava l’Europa ormai è solo un ricordo. Candreva lo costringe a rimanere bloccato in difesa e per giunta lo salta sistematicamente inducendolo all’ammonizione che arriva dopo qualche minuto di gioco(Osvaldo, 5.5: entra quando la partita appare già compromessa e come tutti i suoi compagni va a sbattere contro il muro eretto, nei minuti finali, dai biancocelesti).

De Rossi, 5: sente, come al solito, il derby più di tutti. La tensione lo blocca e “capitan futuro”, specie nella ripresa, si fa prendere in mezzo dalla morsa dei centrocampisti laziali che, con il passare dei minuti, lo estromettono dal cuore del gioco.

Bradley, 6.5: Il migliore della squadra giallorossa. L’americano cerca di sdoppiarsi dando manforte alla difesa e proponendosi in fase offensiva, ma a volte lottare da soli è troppo anche per lui.

Marquinho, 5: dovrebbe fornire velocità al gioco d’attacco ed invece rallenta continuamente il ritmo di gioco consegnandosi cosi al suo marcatore di giornata, ovvero Konko.(Dodo, : sv)

Totti, 5.5: dal capitano tutti si aspettavano il solito grande derby. Ma questa volta la posta in palio blocca i piedi ed il cervello anche a uno che di battaglie ne ha fatte tante. Si rende pericoloso con una punizione dalla distanza, ma la traversa gli nega la gioia della marcatura in un’altra stracittadina romana.

Destro, 5: vince il ballottaggio con Osvaldo e si presenta ai nastri di partenza da titolare. Peccato che la partita sia nervosa e le palle goal latitino là davanti. Sciupa un’occasione sul finire del primo tempo, ma oggi il centravanti è stato poca cosa.

Andreazzoli, 5: lascia fuori Pjanic e Osvaldo facendo infuriare la tifoseria giallorossa. Arrivato come traghettatore ha cercato di affermarsi, ma purtroppo gli allenatori sono legati ai risultati e questa sconfitta potrebbe pesare tantissimo nell’analisi della valutazione relativa al suo operato.

foto di Marco Rosi per lapresse

michele.cassano@olimpiazzurra.com

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version