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Ginnasta, quando l’altezza non conta. Le “titane” dell’Artistica

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“La ginnastica è uno sport per ragazze basse di statura”. Chissà quante volte avrete sentito questa frase. Nulla di strano. In fondo è un’affermazione che si avvicina di molto al vero, visto che questa dota aiuta ad essere molto più agili, facilita i momenti artistici e consente di presentare acrobazie in maniera molto più disinvolta, sfruttando una struttura fisica tutta particolare.Tantissime ginnaste, spesso le più forti e vincenti, non arrivano a 160cm. Ma oggi vorrei dimostrarvi che esistono delle Campionesse che sono andate contro questo “taboo” e sono diventate delle vere eroine della ginnastica artistica.

 

La più famosa è ovviamente Svetlana Khorkhina. 164cm di pura grazia ed eleganza, di leggerezza e di flessibilità. La Farfalla di Belgorod (indubbiamente una delle ginnaste più forti di tutti i tempi) è l’unica ad aver vinto tre titoli mondiali all-around: 1997, 1999, 2003. L’ultimo, tra l’altro, a 24 anni (seconda più “vecchia” di sempre), sfatando quindi anche il mito che le ginnaste finiscono la loro carriera di alto livello quando spengono le venti candeline.

Alle Olimpiadi le è mancato il sussulto più importante, quello nell’individuale generale: a Sidney cadde e finì lontanissima dal podio dopo aver chiuso la qualifica al primo posto, ad Atene fu “solo” argento dietro a Carly Patterson con una coda di polemica. Chiuderà la carriera dopo quella rassegna a cinque cerchi con all’attivo sette medaglie olimpiche (spiccano i due ori alle parallele di Atlanta 1996 e Sidney 2000), venti medaglie mondiali, venti europee. Ha posato anche per Playboy ed è poi entrata nella Duma (il Parlamento russo) sotto il governo Putin.

 

L’analisi, si è detto, verte su ragazze che superano i 160cm. Ma un’eccezione va fatta per i 157cm di Svetlana Bahinskaja, visto che sono da valutarsi con l’altezza media di quel periodo (fine anni ’80). L’allora sovietica era apprezzata per l’originalità dei propri esercizi e per la capacità di proporre sempre cose nuove. Vinse due ori olimpici a squadre (oro con l’Armata a Seoul 1988, poi con la Squadra Unificata a Barcellona 1992 insieme anche a Oksana Chusovitina), ma soprattutto fu campionessa del Mondo nel 1989 coronando un ciclo fantastico (in Corea del Sud era stata bronzo all-around) rimpolpato anche dall’Europeo 1990.

 

Spingendoci nella modernità, dobbiamo fare i conti con i 163-164 centimetri di Sandra Izbasa (alcune fonti riportano uno stratosferico 167 che preferiamo accantonare). La rumena ha sicuramente segnato l’ultimo decennio, diventando una vera icona in Patria insieme alla compagna Catalina Ponor. Sappiamo che sta ancora riflettendo se ritirarsi o meno, ma il suo stile è inconfondibile e impresso nella memoria di tutti gli appassionati. Per lei sono arrivati gli ori olimpici al corpo libero (Pechino 2008) e quello inaspettato al volteggio (Londra 2012) oltre alla doppietta di bronzo con la squadra. Gli italiani se la ricorderanno bene anche ad Aarhus 2006 quando fu terza nel concorso generale, proprio quando la nostra Vanessa Ferrari fu incoronata Campionessa del Mondo.

 

Alcuni dati segnano addirittura un 5’4” per McKayla Maroney. Che convertito nel sistema metrico “europeo” equivale a 163cm. Un dato che ci lascia un po’ perplessi, perché a occhio la statunitense sembra più piccina. Ad ogni modo: Campionessa Mondiale in carica, favolosa volteur (peccato per la finale olimpica), bellissima e simpaticissima, un esempio per tante ragazzine.

Citiamo anche il 162 di Aliya Mustafina, una delle ginnaste più vincenti di sempre. Fresca Campionessa Europea, Campionessa del Mondo nel 2010, bronzo olimpico.

 

Niente in confronto al 170 (certificato, ma potrebbe essere qualcosina in più) della tedesca Marie-Sophie Hindermann, una delle più alte di sempre. Una carriera discreta che trovò l’apice nel quinto posto alle paralelle nel Mondiale casalingo di Stoccarda (2007) e nella partecipazione alle Olimpiadi di Pechino.

E soprattutto poca roba di fronte ai 169cm di Isabelle Severino, mito dell’artistica francese, che trovò la giornata di gloria ai Mondiali di Porto Rico nel 1996 quando conquistò il bronzo sugli staggi. Partecipò anche a due Olimpiadi (Atlanta e Atene) con un intervallo nel mezzo in cui si dedicò al salto con l’asta (e questa sembra una moda molto comune, anche in ambito italiano).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(grazie a La ginnastica artistica non è solo uno sport)

 

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