Ciclismo
Giro d’Italia 2013: il morso dello Squalo
Sin dalla vigilia di questo Giro d’Italia 2013, la cronometro odierna era stata evidenziata con particolare attenzione: qui, sugli interminabili 55.5 km tra Gabicce Mare e Saltara, Bradley Wiggins avrebbe potuto infliggere un colpo quasi decisivo ai suoi rivali.
Così non è stato; abbiamo già ampiamente discusso, ieri sera, delle difficoltà del britannico, che pure ha sfornato una prestazione di buon livello, chiudendo secondo a 10” dal connazionale Dowsett, bella sorpresa di giornata; ma la “solita” sfortuna, che si manifesta sotto forma di un problema meccanico, e l’altrettanto “solita” insicurezza in discesa gli hanno giocato un brutto tiro, unite a una condizione fisica che, giorno dopo giorno, non sembra certamente ottimale.
Comunque, se Dowsett è il meritato vincitore di tappa, il vero trionfatore di giornata è Vincenzo Nibali: in pochissimi si sarebbero aspettati, a cronometro, un simile morso dello Squalo. E invece per alcuni chilometri il siciliano ha dato persino l’idea di potersi giocare il successo parziale, “limitandosi” poi ad una performance comunque stupefacente che gli vale la conquista della maglia rosa. I progressi di Nibali nel particolarissimo esercizio della cronometro hanno dato i suoi frutti: la posizione in sella appariva davvero ordinata e aerodinamica, il percorso mosso e non totalmente piatto ha fatto il resto. Quando devono ancora iniziare le grandi montagne, il Giro ha già un padrone.
Infine, una citazione particolare per quanto fatto in questa giornata la meritano Michele Scarponi e Domenico Pozzovivo. Il marchigiano è riuscito a chiudere nella top ten di giornata, difendendosi egregiamente soprattutto nella prima parte di tappa, e limitando i danni da tutti i concorrenti; il lucano, la cui prestazione è passata in secondo piano per via della posizione in classifica già non ottimale, ha comunque disputato probabilmente la miglior crono della carriera, portandosi a ridosso dei primi 15 in classifica generale. Le montagne lo aspettano.
foto tratta da wielerzone.be
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com