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Ciclismo

Giro d’Italia 2013: Intxausti trionfa ad Ivrea

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Dopo un giorno in maglia rosa, Beñat Intxausti si toglie anche la grossa soddisfazione di vincere una tappa al Giro d’Italia 2013: lo spagnolo ha infatti vinto sul traguardo di Ivrea, al termine di una frazione mossa e spettacolare.

Il Moncenisio posto in avvio di giornata, per ritornare dalla Francia all’Italia, invoglia ben ventidue corridori a tentare un attacco: ci sono, tra gli altri, Stefano Pirazzi (Bardiani), Danilo Di Luca e Matteo Rabottini (Vini Fantini), Emanuele Sella (Androni), Wilco Kelderman (Blanco), Ramunas Navardauskas (Garmin), Eros Capecchi (Movistar) e Danny Pate (Sky). Chiaramente l’Astana non può dare eccessivo spazio ad una fuga che altrimenti diventerebbe troppo pericolosa, dunque il gap non supera mai i 5-6 minuti: alcuni fuggitivi provano a rilanciare l’azione, ma sulla salita di Andrate, che scollina a 17 km da Ivrea dopo una serie di rampe molto impegnative, le carte si rimescolano ulteriormente, con tentativi anche di alcuni uomini di classifica (specialmente Michele Scarponi) che frazionano notevolmente il gruppo maglia rosa. Comunque, su questa ascesa la fuga viene definitivamente annullata e, tra i corridori attardati, si segnala anche Mauro Santambrogio, quarto della generale e per lunghi tratti da solo nel tentativo di limitare i danni. Davanti restano una dozzina di atleti, con tutti gli uomini di classifica ad eccezione del comasco: Fabio Aru e Tanel Kangert fanno da stopper ai tentativi dei più prossimi rivali di Nibali, ma lo stesso estone si lancia nel tentativo vincente assieme ad Intxausti e al polacco  Przemysław Niemiec (Lampre-Merida). Quest’ultimo parte troppo lungo nello sprint finale, vinto senza troppe difficoltà da Intxausti davanti a Kangert. I big arrivano ad una dozzina di secondi, con Santambrogio che perde poco più di 2′ dai suoi avversari.

Domani la Caravaggio-Vicenza, 214 km con un unico GPM (quarta categoria) posto però a poco più di dieci chilometri dal traguardo, ideale trampolino di lancio.

foto tratta da cyclingnews.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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