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Ciclismo

Giro d’Italia 2013: la potenza del passista

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Ramunas Navardauskas, oggi, sembrava Fabian Cancellara. No, non è una bestemmia: il lituano vincitore dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2013 ha sfoderato davvero una straordinaria prova di forza.

Come definire, altrimenti, quel ritmo infernale che ha saputo mantenere per 20 km, buona parte dei quali in salita? Sembrava proprio la Locomotiva di Berna, o al limite Jens Voigt, un altro mostro di potenza. Che Ramunas fosse un ottimo passista era cosa nota: ma pochi, forse, si sarebbero aspettati una prestazione di questo genere, che ha mandato in crisi un altro ottimo corridore come Daniel Oss nel giro di pochissimo tempo. Quando i due sono evasi dal gruppo all’inseguimento di Gretsch, il lituano non ha voluto un cambio; e non si alzava mai sui pedali per rilanciare l’azione, facendo unicamente affidamento sulla sua incredibile forza. Quando la strada ha iniziato a salire, le cose non sono cambiate; anzi, sfruttando le pendenze non impossibili, Navardauskas ha staccato a sorpresa Oss, ancora una volta senza alzarsi sui pedali, ancora una volta senza mai voltarsi indietro, andando a cogliere il più bel successo della carriera.

Domani, invece, spazio alle ruote veloci. Qualche attimo di quiete, prima della tempesta che si scatenerà con le grandi montagne a partire del weekend, dopo il gustoso antipasto del Montasio. Sarà forse la volta, per Elia Viviani, di sconfiggere la maledizione del secondo posto?

foto tratta da flickr.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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