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Ciclismo

Giro d’Italia 2013: quando l’epica entra nel ciclismo

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L’espressione “d’altri tempi” è usata e abusata in moltissimi ambiti, non solo nello sport. Eppure, quello che abbiamo visto oggi sulle strade del Giro d’Italia 2013 merita proprio questa descrizione: la mancanza di immagini televisive sino alle ultime centinaia di metri, quando dalla tormenta sbucano la maglia giallofluo di Mauro Santambrogio e quella rosa di Vincenzo Nibali, rimandano indietro nel tempo.

Si torna al mito, alla leggenda, a quelle storie che i grandi cronisti hanno raccontato sui quotidiani e sui libri. All’Angelo della Montagna Charly Gaul, che l’8 giugno 1956 si impone nella bufera del Monte Bondone, mentre il Giro alle sue spalle va letteralmente alla deriva, tra chi sale sul camion dei ritirati per poi scendere a pochi passi dal traguardo e completare la prova, e chi è costretto veramente ad abbandonare la corsa, come il leader della classifica generale Pasquale Fornara. Una giornata nella quale lo storico patron Vincenzo Torriani, infischiandosene delle “umane” richieste dei corridori, fa entrare il Giro d’Italia nell’epica dello sport.

La neve, poi, ha fatto capolino tante altre volte nel ciclismo e nella corsa rosa, pur senza mai raggiungere quel picco di drammaticità e di eroismo di quel giorno. Ricordiamo ad esempio anche l’ultima Milano-Sanremo, col percorso ripetutamente modificato proprio a causa delle avverse condizioni meteo. Ma quanto accaduto oggi, quel vuoto di immagini per ore e ore, con la telecronaca che si trasforma in un’appassionante radiocronaca, con gli appassionati che devono immaginare nelle loro menti che cosa starà accadendo ai fuggitivi e al gruppo principale…è epica. E si conferma epica guardando le facce stravolte e stralunate di chi taglia la linea d’arrivo, pronto ad invertire subito il senso di marcia per raggiungere il caldo dei camper e delle ammiraglie. Mauro Santambrogio e Vincenzo Nibali sono gli eroi sportivi di questa giornata.

foto tratta da fixedforum.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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