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Giro d’Italia: torna l’Italia che ci era mancata!

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La 96esima edizione del Giro d’Italia passerà alla storia come il Giro di Vincenzo Nibali, vincitore dopo 20 tappe a Brescia. Eppure è stato il Giro degli italiani, finalmente ritrovati ad alti livelli dopo una primavera non certo brillantissima.

Come abbiamo detto, Nibali ha vinto, o meglio stravinto. Dopo le prime 10 giornate la sua vittoria era quasi al sicuro, gestita ottimamente. Grazie a lui l’Italia è tornata a gioire al termine di un grande giro: un azzurro non riusciva ad imporsi ‘sulla strada’ proprio da quando lo Squalo vinse la Vuelta de España nel 2010. Non vanno sottovalutate anche le abilità dei compagni di squadra del messinese, molti dei quali italiani. Paolo Tiralongo, Alessandro Vanotti, Fabio Aru e Valerio Agnoli, assieme a Kangert, si sono comportati in maniera egregia, scortando il loro capitano nelle tappe più difficili e anche in quelle, teoricamente, meno insidiose, ma sempre pericolose per chi cura la classifica generale.

Ha chiuso nuovamente quarto, esattamente 12 mesi fa, Michele Scarponi, forse con un po’ di amaro in bocca. Per il secondo anno consecutivo ad un passo dal podio, mancato anche in questa stagione. Come ha detto lui “meglio quarto che quinto”, ma la terza posizione era alla portata, evitando, ad esempio, di perdere 44” nella tappa di Marina di Ascea, alla fine determinanti per il corridore della Lampre. Gli anni avanzano e di occasioni, verosimilmente, ne avrà sempre meno.

Rimanendo alla tappa di Ascea è impossibile non sottolineare lo splendido Giro di Luca Paolini, vincitore di quella frazione con un fantastico assolo e anche maglia rosa nei giorni successivi. Un riconoscimento particolare per un veterano del gruppo al suo esordio nella Corsa Rosa. La pensione, per lui, sembra ancora lontana.

È tornato in alto Giovanni Visconti, rilanciato dalla tappa del Galibier, in onore di Marco Pantani. Una vittoria pesante, ma non come quella di Vicenza, arrivata di forza e in un confronto diretto con gli avversari. Uno scatto secco, uno splendido passo in salita e delle ottime linee in discesa, riuscendo, negli ultimi 10km, a non far rientrare il gruppetto degli inseguitori. Ora sarebbe il tempo di esportare queste azioni anche all’estero e nelle classiche più prestigiose.

In fine chiudiamo questa rassegna citando Mauro Santambrogio. L’ottimo inizio di stagione faceva ben sperare per il Giro, ma fino alla seconda settimana è rimasto in linea per raggiungere il podio, firmando la sua prova con la vittoria della Jafferau. Nell’ultima ha avuto più difficoltà, ma allenando questa particolare caratteristica la Top 10 arrivata in questa occasione può sicuramente essere migliorata.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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