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Impresa Manassero: è suo il BMW PGA Championship!

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Esplode la bomba Matteo Manassero al BMW PGA Championship. Il veronese è strabiliante nell’ultima giornata del torneo più prestigioso dell’European Tour, sbaraglia la concorrenza e diventa padrone del Wentworth Club, soffrendo e superando dopo cinque buche di playoff l’inglese Simon Khan, vincitore nel 2010. E’ un trionfo storico per l’Italia, che arriva a 17 anni di distanza dall’affermazione di Costantino Rocca; è un trionfo storico per Matteo, che diventa il più giovane a festeggiare su quel campo con i suoi 20 anni ed entra prepotentemente tra i primi 30 del ranking mondiale.

Quasi impeccabile durante le ultime 18 buche regolari (cinque birdie e due bogey), Manny vede cedere dapprima Alejandro Cañizares e poi, a sorpresa, Lee Westwood, sprofondato quando sembrava essere destinato alla vittoria finale. Nel contempo, lo scozzese Marc Warren inanella una serie di quattro birdie consecutivi (pazzesco il terzo colpo alla 13) che lo issano in testa alla classifica a -11, salvo scivolare a -10, come Matteo, dopo il bogey alla 15. Ma, mentre tra i due parte una sorta di match play lungo quattro buche, Khan va in club house con lo score di 278 (69 72 71 66, -10), grazie ad un giro pulito con sei birdie e nessun bogey. Warren e Manassero non si fanno male nelle rimanenti buche e raggiungono l’inglese per il sudden death (69 70 70 69 lo scozzese, 69 71 69 69 l’italiano).
In pratica, comincia un altro torneo, che vede subito l’esclusione di Warren dopo essere finito nella siepe con il drive. Il ragazzino, intanto, continua ad essere infallibile dal tee ma poco coraggioso negli approcci, esattamente il contrario dell’avversario, che alla quarta buca di spareggio paga l’inefficienza del primo colpo. Il suo tee shot è corto, quello di Manny è perfetto, una situazione che porta il britannico ad attaccare subito la buca, finendo però in acqua. Il ferro giocato dal nostro portacolori, invece, lo conduce alle porte del green e del paradiso, raggiunto con due comodi putt che lo consacrano definitivamente.
“E’ stata una settimana fantastica – racconta Matteo -. Questo è un posto speciale: ho lavorato tanto, ho giocato bene rimanendo sempre nelle posizioni di testa. Sono l’uomo più felice del mondo. Spareggio? Ero molto più teso durante la buca 18”.

Dietro i tre leader di fine percorso, si sono piazzati proprio Cañizares e Miguel Angel Jimenez, con 279 (-9). Sesto posto per altri due evergreen del circuito, Ernie Els e James Kingston, insieme al giovane Eddie Pepperell (280, -8). Il nostro Francesco Molinari è 9° (281 – 70 68 73 70, -7) tra i rimpianti per un torneo in cui poteva lottare insieme a Manassero per la vittoria finale, se non fosse stato per quei sciagurati cinque colpi persi consecutivamente in tre buche. Insieme a lui, Richie Ramsay e un disastroso Westwood, imbarazzante nelle seconde 9.
Non è riuscito a mantenersi in linea di galleggiamento Edoardo Molinari, alla fine 19° con 283 (71 71 69 72, -5) ma protagonista di un torneo oltremodo brillante. Sicuramente soddisfatto anche Alessandro Tadini, 62° con 292 (73 71 74 74, +4) e con € 11,638 messi in cascina importanti in chiave money list.

E’ di € 791.660, invece, il premio conquistato da Matteo Manassero, una prima moneta che gli consente di spiccare il volo e prendere il comando anche della Race to Dubai.

Foto: Getty Images

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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