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Italrugby: Leandro Cedaro, una garanzia dal Pro D2

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Per sopperire all’assenza di Francesco Minto, Jacques Brunel ha voluto puntare su di lui, forse un po’ a sorpresa. Ci si attendeva magari un’altra terza linea, ma in pochi avrebbero scommesso su Leandro Cedaro, seconda linea emergente di 25 anni e facente parte, prima della chiamata tra i ‘big’, proprio della Nazionale Emergenti. La sua avventura con la maglia azzurra ‘A’ era cominciata un anno fa, quando venne convocato per i test di giugno un po’ inaspettatamente, essendo in bilico tra Argentina e Italia.

195cm per 121kg di potenza ed energia, forse poca velocità ma sicuramente grande affidabilità. Lo hanno notato dapprima a Mont de Marsan e successivamente a La Rochelle, dove attualmente milita spesso con buone prestazioni nel Pro D2 (seconda divisione francese); peraltro, il ‘palmarès’ è di tutto rispetto, visto che Leandro può vantare una promozione nel Top 14 (con Mont de Marsan) e una semifinale di playoff persa (con La Rochelle). Non poteva certo passare inosservato agli occhi di Brunel che, oltre a seguire da vicino l’Eccellenza, scruta con meticolosa attenzione anche le performance degli italiani impegnati nella sua patria, visto il talento di alcuni. E’ il caso di Joshua Furno, anche lui in Pro D2 con la maglia di Narbonne e lanciato senza paura dal ct transalpino in una sfida delicata come quella di Twickenham nell’ultimo Sei Nazioni, ottenendo risposte gratificanti dal giocatore. A La Rochelle, inoltre, si è stabilito anche un altro azzurro, ottimo protagonista dell’ultimo torneo continentale, ovvero Gonzalo Canale.Due potenziali titolari del XV azzurro, quindi, provengono dalla seconda divisione francese, mentre il volto nuovo rappresentato da Cedaro è stato preferito a quelli ‘casalinghi’ di Benetton Treviso e Zebre.

Il motivo è presto spiegato.Il Pro D2, di fatto, è una Serie B solo sulla carta, per l’elevata qualità media del campionato e per l’incredibile mole di pubblico che richiama un match di cartello di questa divisione.Per la finale dei playoff tra Brive e Pau, con in palio l’ultimo posto per salire nel Top 14, a Bordeaux erano presenti infatti ben 30.000 spettatori (!), una cifra assurda ed abnorme per qualunque evento rugbistico in Italia riguardanti i club. Basti pensare che gli spettatori complessivi presenti allo Stadio Monigo, quest’anno, sono stati di circa 39.950 (dati rabodirectpro12.com), numeri che la dicono lunga sull’effettivo livello del  secondo campionato francese, di un altro pianeta rispetto alla nostra Eccellenza. Rispetto al Pro12, invece, gli standard sono inferiori, pur restando comunque alti e di un certo rilievo, tanto da indurre Brunel a preferire Cedaro a un Van Vuren o ad un Fuser, per non parlare della chance che si poteva offrire ad uno come Ferrarini. Tre giovani, inseriti nella lista degli Emergenti, su cui si punta forte in futuro, su cui si vuole costruire  magari un progetto e peraltro spesso utilizzati (tranne Fuser) nei rispettivi club. Ma la scelta di Brunel non è ricaduta su di loro, bensì su un giocatore proveniente da Oltralpe; i più subdoli e maligni potrebbero vederci un certo ‘patriottismo’, ma è solo la conferma di una cultura rugbistica, quella francese, che può offrire giocatori di caratura internazionale anche nella ‘Serie B’.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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