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Niccolò Figari in esclusiva: “Londra ferita aperta, ma ora pensiamo a Barcellona”

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Olimpiazzurra ha intervistato in esclusiva uno dei giocatori italiani del momento: Niccolò Figari, difensore della Pro Recco e del Settebello.

Come hai cominciato a praticare il tuo sport?

“Qui a Recco gli sport più facilmente praticabili sono pallanuoto e calcio.  All’inizio li praticavo entrambi, proprio da piccolino, ma ben presto ho capito che non mi piaceva correre e in più tutti in famiglia avevano sempre praticato il primo quindi la scelta era ovvia: pallanuoto.”

Dopo cinque anni al Camogli sei passato alla Pro Recco e da lì hai vinto tutto con il tuo club. Sei riuscito subito ad ambientarti o hai avuto qualche difficoltà iniziale? 

“Andai a Camogli dopo un primo anno di “Acquagol” alla Pro Recco, che però feci con una categoria maggiore, quindi quando cambiai per andare dai cugini bianconeri ero ancora “Acquagol”. Quindi sono stato a Camogli molto più di 5 anni. Forse 5 sono stati quelli in pianta stabile in prima squadra, ma ufficialmente ho vestito quella calotta per più di 10 anni se non erro. Dopo di che c’è stato il rientro “a casa” diciamo. Il cambio e’ stato radicale ma mi sono ambientato in fretta aiutato dall’accoglienza di tutta la squadra che mi ha sempre trattato bene ,dal primo all’ultimo, dirigenza e staff compresi.”

Il tuo ruolo è quello di difensore, ma spesso ti troviamo anche nei tabellini con diverse reti segnate. Spiega il tuo ruolo per chi non seguisse abitualmente la pallanuoto.

“A Camogli  fin dalle giovanili sono stato prima attaccante e poi difensore.  Arrivato a Recco i ruoli si sono un po’ invertiti, però la voglia di segnare mi è sempre rimasta. D’altronde il nostro sport assomiglia un po’ al basket: tutti attaccano e tutti difendono. Saper fare più cose è un arma in più.”

 Com’è il tuo rapporto con il mister Tempestini e con il resto della squadra?

“Il 2012/13 a Recco è stata una stagione di cambiamento. Dal coach alla squadra. Porzio si è dimesso e al suo posto è arrivato Tempestini che però era già nella famiglia Pro Recco, dal momento che allenava la squadra femminile, ciò ha facilitato un po’ l approccio del mister con noi. Presto comunque abbiamo avuto il piacere tutti di conoscerlo meglio e direi che i frutti si sono visti. Abbiamo tutti lavorato forte per arrivare in finale. Ora vedremo. La squadra “italiana” dello scorso anno in linea di massima è rimasta immutata. Quindi il gruppo di quest’anno è fatto di 14 persone che si conoscono quasi a memoria, nonostante i nuovi innesti di Luongo e Aicardi con i quali, giocandoci la maggior parte di noi in nazionale assieme, potevamo già conoscere i loro pregi. In più abbiamo ritrovato “Il Tigre” Mangiante che ha riportato forza,qualità,esperienza e tanto spirito di gruppo alla nostra squadra.”

Molto incerto il campionato di quest’anno, la sfida tra voi della Pro Recco e l’AN Brescia è stata entusiasmante e si concluderà nella finale playoff. A chi daresti il titolo di favorita per lo scudetto?

“La favorita per lo scudetto? Posso rispondere il 22 maggio a questa domanda? Loro sono arrivati primi in regular season, noi invece siamo i campioni uscenti. Sarà una bella sfida!”

L’inizio di stagione della nazionale è stato deludente, con la prematura uscita in World League. Ci sarà il riscatto per i Giochi del Mediterraneo e soprattutto per i Mondiali di Barcellona?

“Per quanto riguarda la nazionale, quest’anno in World League mister Campagna ha provato l’inserimento di giocatori nuovi e giovani. Abbiamo pagato lo scotto ma non lo si può biasimare, dal momento che ci vuole tempo per arrivare a una forma fisica,mentale e tattica che permetta di salire sui podi internazionali. Abbiamo mesi di duro lavoro davanti quest’estate per dimenticare l’assenza alla final eight di World League. I giovani si inseriranno al meglio di sicuro visto che sono talentuosi e già abituati a vincere con le rispettive squadre juniores. Il che da fiducia il 7bello del futuro.”

Il Mondiale di Shanghai è stato il successo più grande della tua ancor giovane carriera. Raccontaci le tue emozioni vissute in Cina.

“Il Mondiale di Shanghai è stata una gioia immensa per tutti noi perché è stato l’apice di un periodo di duro lavoro. Il primo oro dopo tanti anni per il 7bello.”

Dopo tanti anni nella nazionale italiana è mancata la convocazione per le Olimpiadi. Ti è dispiaciuto non andare a Londra e ti aspettavi la chiamata da parte di mister Campagna?

“Poi c’è stata Londra, per i miei compagni. Per me invece resta una ferita ancora aperta. Però è lo sport, sono cose che capitano. Ho tempo per riprovarci e mi impegnerò maggiormente per partecipare ai prossimi Giochi.”

Sei diventato da poco padre, riesci a svolgere la vita da pallanuotista e quella da genitore contemporaneamente senza problemi?

“Diventare padre è stata un’emozione fantastica. E lo è tutti i giorni ancora guardando mio figlio crescere. Per fortuna e’ un bimbo molto tranquillo che dorme spesso, il che aiuta al quanto me che posso dormire e arrivare agli allenamenti riposato. Speriamo continui a essere così tranquillo anche negli anni avvenire.”

gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

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