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Oxana Corso: “L’atletica è la mia vita”

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Alle ultime Paralimpiadi di Londra ha vinto due medaglie d’argento, nei 100 e 200 metri piani categoria T35. E ai recenti campionati italiani svoltisi a Grosseto, ha fatto registrare prestazioni di grande spessore, fra cui il record mondiale nei 400 metri. Olimpiazzurra ha scambiato due chiacchiere con Oxana Corso fra programmi per l’immediato futuro (con focus già sui Mondiali estivi in quel di Lione) e quello che le piace fare quando non è impegnata con le gare.

Oxana Corso, innanzitutto complimenti per le ottime prestazioni fatte segnare a Grosseto. Hai festeggiato per i tuoi nuovi primati o sei già concentrata sulle tue prossime gare?
“Sono già concentrata alle prossime gare, perché per me l’importante è migliorarmi. Sicuramente avrei voluto godermi questi primati, ma l’euforia del momento si è trasformata subito in adrenalina per gli allenamenti. Anche se, a dire la verità, ancora non ho compreso cosa sia successo a Grosseto, ma ancor di più credo di dover ancora metabolizzare le vittorie londinesi”.

I mondiali di Lione si stanno avvicinando, a che punto sei delle preparazione in vista di questo importante avvenimento?
“Sono sicuramente nel pieno della preparazione e credo di dover ancora modificare delle cose, ma sicuramente sono a buon punto e in ogni allenamento riesco a raccogliere i frutti delle fatiche antecedenti”.

Ti vedremo in azione in altri eventi prima di Lione o ormai la tua mente è già proiettata alla kermesse iridata?
“Non so precisamente se ci saranno altre competizioni rilevanti, ma di sicuro parteciperò a qualche gara regionale FIDAL così da potermi testare prima di questo grande evento che è il Mondiale”.

 A Londra hai vinto due medaglie d’argento, ti capita ancora di ripensare a quelle gare?
“Ogni giorno c’è nella mia mente un pensiero a quelle due medaglie ed in ognuno di essi riesco a percepire e a riprovare le emozioni delle due gare, ma ancor di più a rivivere i fantastici momenti passati nella capitale inglese al di fuori della pista”.

Oxana e l’atletica leggera, un amore scoppiato quando?
“Era il 2005 ed io da studentessa del primo anno delle scuole medie, conobbi il mio allenatore, Gianni Alessio, che da insegnante di Scienze Motorie mi fece avvicinare alla pista per divertimento e da quel momento mi appassionai alla corsa! Devo dire che tutt’ora nonostante il sudore, la fatica e i sacrifici non ho mai smesso di divertirmi e credo di doverlo proprio a quel momento passato sulla pista”.

 Se io ti dicessi di dirmi le prime tre parole che ti vengono in mente quando parliamo di ciò che per te rappresenta  l’atletica, cosa mi risponderesti?
“Forse sarebbe scontato, ma io ora quando penso all’atletica mi vengono in mente i tre Agitos del movimento paralimpico: Corpo, Mente e Spirito e ancor di più penso al loro significato che non è per niente banale: DOVE NON ARRIVA IL CORPO, ARRIVA LA MENTE E DOVE NON ARRIVA LA MENTE ARRIVA LO SPIRITO! Per me l’atletica è molte cose: è libertà, è sfida, è rivincita, è vittorie e sconfitte, ma ancor di più, per me l’atletica è la mia vita”.

Lo sport, l’atletica in particolare, è ciò che ti ha fatto conoscere al grande pubblico e sono parte integrante della tua vita, ma cosa ti piace fare oltre a correre?
“Io adoro guardare film al cinema, anche se poi alla fine finisco con il guardarli al Pc… mi piace ascoltare musica, perché è il mio modo per estraniarmi dal mondo, ma mi piace anche molto leggere se ho tempo, scrivere e andare a teatro”.

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