Scherma

Spada, tripletta francese a Parigi. Bino in finale

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Nel giorno in cui i nomi più attesi tra gli azzurri si fermano troppo presto, è Gabriele Bino a regalare un sorriso al ct Sandro Cuomo e a tutto il movimento centrando una finale (la prima in stagione, la seconda in carriera), che confermano la sua crescita come atleta assoluto.

La scherma azzurra può contare anche su di lui, 22 anni, che fu il migliore a Legnano nella prova italiana di Coppa del Mondo, e che a Parigi è stato protagonista di una gran prova. Memorabile l’assalto contro Ulrich Robeiri nel tabellone dei 64. Sotto di quattro stoccate e con tutto il tifo del Louvre contro, Bino ha costruito la sua rimonta stoccata dopo stoccata, andando a prendersi una meritatissima vittoria con la botta del 14-13 messa al minuto supplementare. Dopo aver superato agevolmente i due turni successivi, battendo 15-9 il russo Anhokin e 15-6 l’ungherese Somfai, l’azzurro si è fermato ai quarti davanti a un altro grande campione, l’estone Novosjolov, campione del mondo 2010, dominatore della passata stagione di Coppa, numero 4 del ranking mondiale. Niente da fare per Bino, sconfitto 15-9 in un assalto dove è sempre stato sotto pur provando con dignità e orgoglio a restare attaccato all’avversario.

Il suo è l’unico nome italiano nella finale di una gara dominata dai padroni di casa: tricolore sì, ma francese, per tre volte sul podio, con Jerent, Blaszyck e Trevejo oro, argento e bronzo. A fare compagnia a loro, anche Novosjolov, terzo dopo essere stato battuto in semifinale proprio da Jerent per 15-14. Se un anno fa Parigi era stata amica dell’Italia, con Confalonieri primo e Pizzo terzo, quest’anno non è stato così. Il vincitore della passata edizione si è fermato alle qualificazioni, non riuscendo ad accedere al tabellone dei 64, il campione del mondo in carica è uscito invece nei 32, eliminato da un avversario abbordabile come il polacco Adamek. Un vero peccato, perché nel turno precedente Pizzo aveva mostrato autorità e sicurezza nel battere il russo Sergey Bida, che ha concluso la sua stagione under 20 al terzo posto del ranking mondiale, alle spalle di Marco Fichera e Andrea Santarelli. Un cliente scomodo, di talento e prospettiva, sconfitto con un tranquillo 15-10.

Fuori nei 64 Matteo Tagliariol. Il campione olimpico del 2008 non è riuscito ad avere la meglio di Trevejo, cadendo vittima di un accoppiamento decisamente ostico per essere il primo turno di diretta della giornata. Nei 32 anche Francesco Martinelli e Stefano Carozzo, bravissimi a battere Zawrotniak (Polonia) e Borel (Francia) per poi uscire contro Blaszyck e Verwijlen. Eliminato nei 64 Matthew Trager, mentre non erano riusciti a superare i turni di qualificazione del giorno prima Enrico Garozzo e Andrea Santarelli.

Oggi per l’Italia l’occasione di rifarsi con la prova a squadre. Per la prima volta dopo tanto tempo tornano in quartetto Paolo Pizzo e Matteo Taglioriol, accompagnati da Diego Confalonieri ed Enrico Garozzo. Una squadra dalle potenzialità enormi, che spera di trovare subito l’alchimia giusta in pedana.

Foto Ffe

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